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GENOVA-Dodici ore al confine per salire su tre pullman che questa notte sono partiti dalla Polonia e li porteranno a Genova. È la storia di quaranta profughi che per sfuggire ai bombardamenti hanno lasciato tutto indietro, la loro casa, i loro ricordi e a volte anche qualche familiare, e che tra poche ore arriveranno nel capoluogo ligure.

"Stiamo aspettando questo primo gruppo, in collaborazione con la Caritas di Ternopil e quella di Genova siamo riusciti a portarli via dal confine tra Ucraina e Polonia -dice ai microfoni di Primocanale padre Vitalij, cappellano della comunità ucraina di Genova -. Li vogliamo accogliere al meglio e ci stiamo preparando proprio per questo. Mi hanno detto che sono molto stanchi e un po' delusi dalla situazione, non ci aspettavamo queste difficoltà nell'arrivare ma sono molto grati dell'ospitalità degli italiani. Gli vogliamo dare sicurezza, anche se hanno sofferto".

Intanto Genova si prepara ad accogliere i primi flussi migratori. Arte Liguria ha messo a disposizione 140 alloggi, di cui 70 a Genova, che si aggiungono ai 250 della Prefettura che continua a cercarne altri: è stato pubblicato l'avviso di manifestazione di interesse rivolto agli operatori economici del settore. Sono due le tipologie di centri che l'ufficio territoriale cerca: singole unità abitative aventi capacità ricettiva massima di 50 posti complessivi e centri collettivi con capacità ricettiva fino a 50 posti, è previsto un rimborso che va dai 28 ai 33 euro al giorno per ogni persona ospitata.

"Noi vogliamo solo difendere la libertà, anche quella dell'Europa. Ieri abbiamo fatto una riunione tra i leader delle nostre comunità e abbiamo confermato che noi non siamo soli. Istituzioni, Caritas ma anche tantissimi cittadini - conclude padre Vitaliy Tarasenko - , la mano che ci state dando è importantissima."

 

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