Era la più bella nave del mondo, lunga 212 metri, larga 27 e alta undici ponti per una stazza di 29.100 tonnellate. Costruita nei cantieri Ansaldo di Sestri ponente, l'Andrea Doria (così come la gemella Cristoforo Colombo) rappresentava un motivo di orgoglio per un Paese ancora ferito che stava cercando di ricostruire la propria reputazione e la propria immagine dopo la seconda guerra mondiale. La favola andò in frantumi quel maledetto 25 luglio 1956 quando il transatlantico, diretto a New York, venne speronato dalla nave svedese Stockholm al largo della costa di Nantucket. A bordo 1.134 passeggeri e 572 uomini d'equipaggio agli ordini del comandante (genovese) Piero Calamai. Fu uno dei più famosi e controversi disastri marittimi della storia nel quale persero la vita 46 passeggeri alloggiati in classe turistica nei ponti inferiori, dove avvenne l’urto, cui si aggiunsero 5 vittime dello Stockholm. Le cause dell'incidente furono al centro di una vicenda giudiziaria che durò fino al gennaio del 1957 quando i contendenti si resero conto che avevano entrambi una parte di colpa e decisero di mettersi d'accordo stragiudizialmente. A cinquant'anni di distanza la tragedia venne ricordata nel Salone dell'Auditorium del Galata Museo del Mare.
Dall'archivio storico di Primocanale, 2006: l'Andrea Doria a 50 anni dal naufragio
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di Dario Vassallo
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