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Tra i cittadini c'è chi non aspettava altro e chi continuerà a indossare il dispositivo. Mentre il settore delle discoteche chiede l'arrivo di ristori al governo per far fronte alle perdite subite in questi due anni
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LIGURIA - C'è chi è d'accordo, chi non aspettava altro poi c'è chi continuerà a indossarla perché non si fida ma anche chi non sapeva della novità. Posizioni diametralmente diverse tra i genovesi e i liguri a spasso questa mattina lungo le strade delle città. Da oggi, venerdì 11 febbraio, le mascherine all'aperto non sono più obbligatorie. Una misura che dà il senso della situazione che il Paese sta vivendo con i dati Covid che continuano a migliorare e il mix tra guariti e vaccinati.

Ora via i dispositivi per chi cammina lungo le strade all'aperto, ma con criterio e buon senso. Consigliato infatti quando ci si trova in vie particolarmente affollate continuare a indossare la mascherina che deve essere sempre a portata di mano. Andrà sempre e obbligatoriamente indossata non appena si entra in un luogo al chiuso: come bar, ristoranti, palestre e piscine o nei mezzi di trasporto pubblico a breve e lunga percorrenza dove è obbligatoria la FFp2. Situazione che andrà valutata col passare del tempo. Non è escluso che si possa in tempi rapidi arrivare anche all'eliminazione di quest'obbligo. 

Tra chi spingeva per eliminare l'uso della mascherine all'aperto c'è il direttore del dipartimento di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti. Mentre il direttore delle malattie infettive del Galliera di Genova Emanuele Pontali raccomanda di prestare attenzione e non sottovalutare il virus: "La morsa dell'epidemia si sta attenuando, stanno calando i casi per cui sono state messe in atto delle misure di allentamento delle limitazioni con cui abbiamo convissuto fino ad adesso. Non è certamente il momento di dire ok è finito tutto, stiamo attenti perché questo atteggiamento lo abbiamo pagato più di una volta di cantar vittoria troppo presto". 

La seconda novità di questo venerdì riguarda la riapertura delle discoteche chiuse dalla fine del 2021. Di nuove porte aperte dunque ma con la mascherina addosso per chi vuole tornare ad affollare le sale dei locali dove si balla a ritmo. Il settore prova a ripartire e cerca una nuova normalità, ma le perdite economiche subite in questi due anni di pandemia mettono in risalto un bilancio pesantemente in rosso con tante realtà costrette. "Veniamo da due anni dove siamo stati sempre chiusi a parte un paio di mesi - spiega Ettore Bocciardo, presidente Silb Ascom Confcommercio Genova -. Prima delle feste ci hanno chiuso all'improvviso. Un alto numero di discoteche hanno chiuse, altre hanno dovuto modificare la propria realtà. Ora dobbiamo capire se la gente ha ancora voglia di andare in discoteca ma è importantissimo che arrivino i ristori, ancora non è arrivato nulla".

Se il locale da ballo è al chiuso, si dovrà sempre indossare la mascherina tranne quando si beve o mangia. Se invece la discoteca è all'aperto, si potrà evitare di indossare la mascherina, essendo decaduto l'obbligo anche per strada, ma come avviene per strada in caso di assembramento la mascherina va indossata e in pista e anche altrove è facile che questo avvenga. Ad ogni modo, la mascherina va tenuta sempre a portata di mano, anche in discoteca.

 

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