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A dare la notizia l'avvocato del governatore, Stefano Savi, che ha anche commentato il lungo interrogatorio iniziato alle 11 e finito intorno alle 20 di ieri dove Toti ha risposto alle oltre 100 domande dei Pubblici Ministeri
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GENOVA - Non è ancora l'ora di presentare l'istanza per la revoca degli arresti domiciliari del presidente di Regione Liguria ora sospeso Giovanni Toti, accusato di corruzione e scambio di voto. A dare la notizia l'avvocato del governatore, Stefano Savi, che ha anche commentato il lungo interrogatorio iniziato alle 11 e finito intorno alle 20 di ieri dove Toti ha risposto alle oltre 100 domande dei pubblici ministeri.

"Toti si è difeso spiegando tutti i fatti che gli venivano contestati - ha detto il legale - ha spiegato che le richieste che venivano rivolte, che sono state rivolte all'imprenditore Aldo Spinelli in relazione a contribuzioni legate a campagne elettorali, scadenze elettorali, erano state fatte esplicitamente, essendo Spinelli un suo vettore abituale, ed essendo lui tranquillo di aver perseguito finalità di interesse comune".

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"Non si sentiva vincolato da scrupoli quando ne parlava direttamente anche con un soggetto che era comunque interessato alla vicenda del porto - ha continuato -. Nella vicenda del porto non ci sono vinti o vincitori, c'è stato un accordo che ha impedito una nuova guerra nel momento in cui ci sono in cantiere lavori che saranno importantissimi per il futuro, l'intervento di Toti è stato in questo senso".


"Lui lo faceva alla luce del sole perché era tranquillo di aver operato nei confronti di tutti quelli che hanno chiesto un'agevolazione per portare qualcosa di utile in Liguria nello stesso modo - ha aggiunto Savi -. Nella memoria difensiva che abbiamo consegnato c'è un elenco di persone che hanno avuto questa attenzione da parte della Regione e che non hanno mai contribuito in nessun modo".

Tornando alla richiesta per la revoca della misura cautelare, gli arresti domiciliari. Il legale fa capire che la richiesta sarà valutata con attenzione, per non incorrere nel rischio di vederla respinta, (come accaduto per Francesco Moncada di Esselunga e uno dei fratelli Testa), "valuteremo come e quando presentarla" ha spiegato Savi.