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Bper va con decisione su Carige ed entro lunedì prossimo, alla vigilia della scadenza del periodo di esclusiva concesso dal Fitd, dovrebbe essere firmato l'accordo. La banca modenese acquisterà l'80% di Carige, passo in linea con l'obiettivo di dar vita a un terzo polo creditizio nazionale.

L'amministratore delegato di Bper, Pierluigi Montani, curiosamente un passato proprio a Genova, resta cauto "perché bisogna aspettare che l'operazione arrivi alla fine". Ma si tratta di diplomazia necessaria in un mondo come quello del credito. In sede di presentazione dei conti 2021, chiusi con un utile di 525 milioni e lo stacco di una cedola di 6 centesimi, Montani ha ribadito i cardini dell'operazione: neutralità sul capitale, difesa della qualità del bene e miglioramento dell'utile per azione. Montani spiega che con le trattative ancora in corso "non posso anticipare niente di più" ma "quello che entra deve entrare pulito". Subito dopo la Carige ha annunciato i conti 2021 chiusi con una perdita scesa a 90 milioni, dai 279 di un anno fa, e con un margine lordo tornato positivo per 18,9 milioni, frutto della ripresa dei ricavi e del calo dei costi mentre il livello dei crediti deteriorati si e' mantenuto stabile.

"L'esercizio 2021 registra una significativa espansione dei volumi e la progressiva accelerazione del recupero della redditivita' core", afferma Carige, che il Fitd dovrà ricapitalizzare per mezzo miliardo di euro prima di cederla a Bper. In caso di acquisizione, Carige entrerà a far parte del piano industriale che dovrebbe essere presentato "a maggio-giugno" da Bper, ha detto Montani.

Sulle scelte strategiche, in particolare nella gestione del capitale in eccesso, Montani non si sbilancia, limitandosi a dire che la banca ha lo spazio per "ragionare su operazione di derisking molto aggressive" senza impatti sui conti, dopo aver alzato in maniera significativa gli accantonamenti sui crediti deteriorati (dal 55,3 al 60,4%), approfittando dell'avviamento negativo generato dall'acquisto degli sportelli di Ubi Banca, e ridotto l'npe ratio netto dal 2,6 al 2%. Bper arriverà al piano in scia ai "risultati ragguardevoli" del 2021, sostenuti da "una redditività ordinaria in forte crescita anche per la buona performance commerciale" e alimentati dalla chiusura "con successo" dell'integrazione della rete di Ubi, la cui acquisizione ha fatto salire i clienti da 2,7 a 4,2 milioni e la quota di mercato sugli impieghi dal 3 al 4,4%.