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Ad un certo punto ho realizzato che al lavoro non c'era più posto per me
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Questa mattina nella Sala Congressi dei Magazzini del Cotone, a Genova, si è tenuta la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per 52 lavoratori liguri per il biennio 2020 e 2021. Mario Liotta, 69 anni, ora in pensione, non è fra questi perché già Maestro del Lavoro da ben 8 anni. Nato a Il Cairo, da padre italiano e madre greca, Mario è stato comandante di macchina per la Fincantieri, fino all'incidente del 2 ottobre 1996, quando un incendio divampò sulla nave gasiera "Snam Portovenere" durante una prova a mare al largo di Genova. Un incidente che portò alla morte di 6 tecnici, più tre feriti dei quali due morirono in seguito per aver respirato troppa CO2. L'unico rimasto, il sopravvissuto, era proprio Mario Liotta: "E' un ricordo che cerco sempre di dimenticare ma torna sempre a galla. Quando è successo il fatto, 25 anni fa, avevo un figlio di 4 anni. Sono stato l'ultimo ad essere stato ritrovato, ho respirato 290mila metri cubi di anidride carbonica, ho avuto un'ischemia cerebrale e due infarti, poi sono stato in coma per un periodo di circa 25 giorni, in cui mi svegliavano e mi riaddormentavano. E dopo tutto questo, sono ancora qui"

Il comandante che è stato costretto a lasciare un lavoro che adorava: "Nel 1999 ho lasciato la Fincantieri perché avevo capito che non c'era più posto per me. Il trauma mi aveva cambiato, non avevo più un carattere equilibrato per gestire certi ruoli. Ho preferito andarmene a lavorare a Savona, a malincuore perché la Fincantieri mi era rimasta nel cuore".

"Il giorno dell'incidente avevo appena finito un collaudo alle 3 del mattino, ero andato a riposare in cabina quando mi sono accorto che la nave si era fermata. Ho cercato di rimettere in moto gli impianti elettrici, ma quando ho messo in moto il generatore d'emergenza mi sono accorto che qualcuno aveva staccato le valvole della nafta. Una volta arrivato in sala macchine abbiamo spento l'incendi con appena due estintori, il che dimostra che la situazione non era grave. Ma tutti quanti sono andati nel panico. Mentre ero in plancia per rimettere tutto apposto, qualcuno che era ospite dell'armatore ha attivato l'anidride carbonica senza avvisare, e a quel punto non è possibile scappare. Delle sei vittime, un uomo è morto fra le mie braccia"