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I manifestanti attaccano: "Non siamo un bancomat". La replica: "Mai visto un veneziano contro il caro vaporetti"
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LA SPEZIA - “Non ho mai visto un veneziano volantinare contro il caro vaporetti per i turisti”: lo ha detto il presidente di Regione Giovanni Toti, questa mattina alla Spezia per partecipare alla firma del protocollo turistico sull'area vasta assieme alla ministra del Turismo Daniela Santanché. Il Governatore è stato accolto da un centinaio di operatori delle 5 Terre in protesta contro la decisione di Regione di aumentare il prezzo dei biglietti ferroviari per i turisti.

“Non siamo il Bancomat di Regione, le 5 Terre non sono in vendita”, questi gli slogan lanciati dai manifestanti che contestano all'Ente di piazza De Ferrari di utilizzare i turisti per fare cassa e finanziare altri servizi. Che poi, in fondo, è esattamente ciò che regione Liguria ha deciso di fare: incrementare le tariffe per chi viene in vacanza per diminuirle ai residenti, che quei treni li utilizzano per studio e lavoro.

"Le proteste sono sempre legittime e spunti di riflessione, ma in questo Paese bisogna levarsi la paura di valorizzare il prodotto turistico, la qualità si paga in tutto il mondo – ha detto Toti - bisogna uscire dall'idea che ogni mezzo pubblico debba costare uguale ai cittadini italiani e a un turista che lo usa tre giorni all'anno. I treni delle Cinque Terre li hanno pagati i cittadini liguri con le tasse e questa scelta deve essere vista dal mondo dell'impresa come una risorsa e non come una difficoltà. Non produrremo mai il vino della California e non dobbiamo avere paura di farlo pagare di più. I francesi esportano meno vino di noi e guadagnano un terzo in più con una politica del prezzo di un certo tipo. Vedremo i numeri e controlleremo i flussi: se sbagliamo, cambieremo; se sbagliano gli altri, vorremmo sentire delle ammissioni".