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C'è chi spinge per trovare i finanziamenti per l'opera completa, chi per una parte ritenuta più fattibile e meno costosa. Il Ponente ligure e l'autotrasporto fanno la conta dei danni subiti da code, incidenti e mancanza di alternative
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CARCARE - C'è chi spinge per trovare i finanziamenti per l'opera completa, chi per una parte ritenuta più fattibile e meno costosa. Nel frattempo il Ponente ligure e il settore degli autotrasporti fanno la conta dei danni subiti dalle code, dalla mancanza di alternative, dai cantieri e del tempo perso a causa degli incidenti. Il tema della Albenga-Carcare-Predosa torna al centro delle discussioni istituzionali. In Comune ad Albenga nel prossimo consiglio comunale si torna a parlare dell'opera con un ordine del giorno.

In Regione il tema è stato più volte affrontato. Diversi gli studi di fattibilità che si sono susseguiti nel corso del tempi. Il problema è sempre lo stesso: il costo elevato. Per questo una parte spinge per avere almeno la prima parte dell'opera, quella che unisce Carcare a Pedrosa e da lì avere il collegamento con la A6.

Tra questi c'è proprio il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri: "Se ne parla da 40 anni, il discorso sulla Albenga-Carcare-Predosa è fantasia. Quando la presidente del Consiglio dei ministri è venuta in Liguria non ha fatto il minimo accenno a quest'opera. Bisognerebbe puntare almeno a fare la prima parte (la Carcare-Pedrosa ndr). È vero che ora sulla A6 ci sono tanti cantieri ma prima o poi finiranno. Per la Val Bormida avere quello sbocco su Piemonte e Lombardia sarebbe fondamentale anche per tutte le aziende presenti. E tra l'altro avrebbe costi minori visto che verrebbe fatta quasi tutta in pianura senza necessità di gallerie e ponti. In questi anni si sono spesi tanti soldi per fare numerosi studi di fattibilità ma di concreto non c'è nulla. Tante parole ma poi ognuno presenta progetti diversi. Servirebbe fare sinergia nel territorio con il dialogo in modo anche da cercare i finanziamenti necessari per l'opera" spiega il primo cittadino di Carcare.

Da anni la questione della Albenga-Carcare-Pedrosa è al centro delle discussioni istituzionali. Nei progetti l'opera permetterebbe di unire Pedrosa (interconnessione con A26-A7) e proseguire fino a Carcare (interconnessione con A6) fino ad arrivare ad Albenga dove si ricongiungerebbe con la A10. Questo permetterebbe di alleggerire la A10 sottolinea chi spinge per la realizzazione dell'opera. Tra questi c'è anche il sindaco di Imperia Claudio Scajola

E poi c'è il mondo dell'autotrasporto: "È strategica, poter bypassare l'Autofiori darebbe sollievo a tutto il settore dell'autotrasporto, speriamo che la facciano" spiega il coordinatore dell'osservatorio dell'autotrasporto in Liguria Giuseppe Bossa sulla Albenga-Carcare-Pedrosa. Il tema torna al centro delle discussioni. In Comune ad Albenga nel prossimo consiglio comunale si torna a parlare dell'opera. I cantieri e i disagi lungo le autostrade sono una costante. "Anche in situazioni di 'normalità' per raggiungere il Ponente Ligure spesso vi sono non poche difficoltà" spiega il sindaco Riccardo Tomatis. Il primo cittadino rimarca l'importanza dell'opera ma precisa che "non deve in alcun modo andare a modificare le caratteristiche dei paesi che da essa saranno attraversati o lambiti".

Il coordinatore dell'osservatorio dell'autotrasporto in Liguria Bossa analizza la situazione del traffico dei mezzi pesanti che dal confine si muovono in direzione Italia e viceversa. L'A10 è l'unica opzione percorribile visto che sull'Aurelia non è permesso il transito dei camion. "Fino a quando i Tir e i camion potevano andare sulla Sp28 passando per Pieve di Teco c'era uno sfogo, ma oggi è diventato tassativamente vietato passare di là. Avere un'alternativa che permette di non arrivare fino a Savona sarebbe fondamentale. E poi c'è la questione dell'Aurelia bis. Ora se succede qualcosa sulla Autofiori non abbiamo un'alternativa".