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GENOVA - La tragedia sulla A12 tra Rapallo e Chiavari in cui un minivan di lavoratori diretto allo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso ha avuto un incidente ha aperto il dibattito sulla sicurezza delle autostrade liguri. Un morto e nove feriti il tragico bilancio (leggi qui). Una morte che rientra nelle casistiche degli incidenti sul lavoro visto che vengono considerati vittime sull lavoro anche chi subisce incidenti mortali nel tragitto casa-lavoro.

Nel mirino finiscono anche le autostrade della Liguria caratterizzate da continui cantieri e assenza di corsie di emergenza. "A distanza di nemmeno ventiquattr’ore dalla tragedia di Alassio con la morte di un operaio, oggi dobbiamo piangere nuovamente per la scomparsa di un lavoratore vittima di un incidente mortale in itinere. Spesso questo aspetto viene sminuito ma c’è la necessità di garantire la sicurezza ad ogni lavoratore che si dirige sul posto di lavoro. In particolare per chi percorre le autostrade della nostra regione dove ci troviamo di fronte a cantieri interminabili: questo stato di insicurezza deve finire solo attraverso un percorso che unisca sindacati, istituzioni e imprese” spiega in una nota la Cisl Liguria.

Anche la Cgil esprime cordoglio ai parenti della vittime e vicinanza ai lavoratori rimasti feriti. "La rete autostradale ligure continua ad essere tra le più pericolose del Paese, non solo per chi vi transita, ma anche per chi vi deve lavorare a partire dalle operazioni sulle carreggiate. Occorre potenziare le misure di sicurezza della rete: la Cgil chiede alla Regione Liguria di convocare urgentemente le concessionarie per affrontare la questione e  di definire con urgenza l’attuazione della legge regionale sulla sicurezza nelle autostrade liguri" spiega la Cgil.

"Neppure il tempo di esprimere il cordoglio per l’ennesima vittima sul lavoro ad Alassio, che ancora una volta dobbiamo denunciare la mancanza in questo Paese di una cultura della sicurezza, che va estesa dai luoghi di lavoro ad ogni altro aspetto, compreso il contrasto, spesso sottovalutato, degli infortuni in itinere – commenta Fabio Servidei, segretario regionale della Uil Liguria -. I cantieri infiniti e i continui cambi di carreggiata sono un pericolo che soprattutto con il buio non va preso alla leggera: il crollo del Morandi nel 2018 ha scoperchiato il vaso di Pandora del perenne stato di insicurezza delle nostre infrastrutture e occorrono risposte immediate e un cambio di mentalità condiviso da aziende e istituzioni. La Uil Liguria offre le sentite condoglianze ai famigliari della vittima, e porge i migliori auguri di guarigione ai feriti del terribile incidente".