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LIGURIA - L'esame di maturità sta per tornare nella sua veste originaria, o quasi. Per questo 2022, il ministro all'istruzione Patrizio Bianchi vuole ripristinare il tema d'italiano e la seconda prova in base al proprio indirizzo. Niente più maxi orale ed elaborato per ottenere il diploma. Ma il colloquio orale ci sarà per accertare la preparazione sulle altre materia. Si parte il 22 giugno con la prima prova, il 23 la seconda e poi come sempre si procederà con gli orali, una volta estratta la lettera da cui partire. 

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Non l'hanno presa bene gli studenti questa decisione, intanto perché arriva agli inizi di febbraio, a poco più di quattro mesi dall'esame di Stato, ma poi soprattutto per gli ultimi due anni trascorsi tra didattica a distanza a intermittenza, quarantene e necessari tagli al programma: dalle reti studentesche arriva l'ipotesi di scendere in piazza in segno di protesta. "Il Ministero non convoca le associazioni studentesche da mesi. Ci aspettavamo, però, che venissero comunque prese in considerazione le nostre proposte e le richieste di una comunità larga e responsabile", spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi. "Non siamo dei nullafacenti, ma abbiamo seri dubbi che il percorso formativo di uno studente si valuti in base a questa proposta di Esame di Stato. Vorremmo che ci si concentrasse sul percorso personale di ogni studente, non su capacità acritiche. Gli scritti, specialmente la seconda prova, mettono in difficoltà chi ha vissuto la scuola a singhiozzi come negli ultimi tre anni".

E a Genova gli studenti e le studentesse scenderanno in piazza venerdì 4 febbraio alle 9.30, ai Giardini di Brignole. "Non capire le difficoltà e le problematiche di questa fase è un gravissimo sintomo di immaturità politica. E l'inserimento della seconda prova è un chiaro esempio di questa immaturità", spiega Francesco Devoti, della Rete degli Studenti di Genova. "Vogliamo essere ascoltati e non ci fermeremo finché non avremo un proficuo dialogo con le istituzioni" conclude Devoti.