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La nuova passeggiata, pochi anni dopo essere stata recuperata dagli eventi del 2018, presenta delle crepe. Il Comune studia le soluzioni per proteggere il borgo dalla furia del mare, tra le opzioni torna in auge quella della realizzazione di una diga soffolta
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GENOVA - Le onde che si infrangono sugli scogli sono l'immagine da cartolina della giornata di mareggiata in Liguria. Il forte Libeccio ha sospinto le onde e portato tutti i comuni costieri ad adottare le misure di sicurezza e autoprotezione. Onde alte oltre 3 metri soprattutto nello spezzino. Una mareggiata in aumento fino alle prime ore di questo venerdì 19 gennaio. In tanti come sempre in questi casi ad ammirare la bellezza della forza della natura e a scattare qualche foto-ricordo.

A Boccadasse però è ancora viva la memoria dei danni causati dalla storica mareggiata del 2018. E se a Nervi si parla della nuova diga soffolta utile a riparare la passeggiata, anche i residenti e le attività commerciali dello storico borgo marinaro genovese chiedono nuove protezioni a mare.

"Le condizioni sono migliori rispetto al 2018 ma sono tre mesi che c'è un mare mosso - spiega Federico Dodero, presidente della Asd Filippo Vignocchi -. Abbiamo alcuni problemi che sappiamo che il Comune di Genova vuole affrontare. Su tutti la questione degli scogli a protezione che si sono abbassate. Abbiamo liberato da tempo il piazzale dalle barche, speravamo che già dopo le feste fosse avviato qualche lavoro di protezione".

Il problema maggiore è per i locali e i piani bassi delle abitazioni. Quando la forza dell'acqua irrompe all'interno del borgo di Boccadasse ecco che i gestori di bar, ristoranti, pizzerie, locali vari e i residenti sono chiamati a recuperare quanto possibile. Ma la conta dei danni è sempre spietata. 

Anche la nuova passeggiata, pochi anni dopo essere stata recuperata dai devastanti eventi dell'autunno del 2018 presenta delle crepe. Anche dai residenti della zona arriva l'appello a intervenire il prima possibile. "Servono le protezioni a mare". A spiegare cosa è successo è sempre il presidente della Vignocchi. "Si è rovinata perché l'abbassamento della scogliera ha bloccato la fuoriuscita del torrente Asse. Quando piove forte, come a fine agosto, il torrente si ingrossa e non trovando sfogo ha spaccato le pietre della passeggiata e allagato la parte bassa delle case e dei locali. I tecnici Iren sono venuti a fare una verifica". 

E allora da chi gestisce i locali e dai cittadini ecco l'appello: "Intenzioni buone ne abbiamo molte ma ci farebbe piacere avere qualcosa di concreto. Si parla della diga soffolta a Nervi per proteggere la Marinella, anche qui si potrebbe pensare di avere una protezione dal castello di Capo Santa Chiara fino alla chiesa di Boccadasse". Un'ipotesi già lanciata dallo stesso Comune nel 2021. Da allora sono state studiate diverse ipotesi. La diga soffolta è un termine utilizzato dall'ingegneria marittima per indicare una scogliera sommersa utile a frenare o limitare l'erosione o l'agire delle correnti.

Un tema tornato al centro delle discussioni a Tursi durante l'ultimo consiglio comunale con i rappresentanti dell'amministazione cittadina che hanno spiegato che per Boccadasse "sono in corso da parte degli uffici competenti studi complessi che riguardano le correnti, le maree e il trasporto di materiali al di sotto del livello dell’acqua. Sarà fatto un ulteriore approfondimento su Boccadasse, in modo da poterla proteggere insieme alle tante attività che insistono sul borgo".