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Il presidente della Regione: "Non c’è tempo da perdere, non ci possono essere paure o timidezze. Per l’Italia quella rotta marittima è un principale interesse nazionale".
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GENOVA - Con la crisi nel Mar Rosso e i paralleli rallentamenti nel canale di Panama per la siccità, tutte le tariffe mercantili sono al rialzo, proprio quando si stavano smaltendo gli effetti della pandemia.
I porti della Liguria rischiano di andare in crisi perché le navi mercantili sono costrette a fare giri più lunghi e così si avranno meno navi in entrata e in uscita dal Mediterraneo con un rialzo dei noli e il costo delle materie prime trasportate si impenna.  
"La crisi legata agli assalti delle milizie Houthi alle navi mercantili del Mar Rosso rischia di penalizzare in particolare il traffico delle merci dirette ai porti italiani, principali porte di accesso da sud all’Europa - commenta Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria - Già oggi molte navi scelgono di circumnavigare l’Africa anziché usare la via breve del canale di Suez. E questo comporta due conseguenze. La prima: rendere maggiormente competitivi i porti dell’Atlantico come Rotterdam, Anversa e Amburgo, nostri principali concorrenti. La seconda: rendere più costose le merci, infiammando di nuovo l’inflazione e rendendo meno competitivi i prodotti italiani nel mondo".
E poi ancora: "Dalla logistica dipende il 10% della ricchezza nazionale e molto di più per quanto riguarda la Liguria, la regione con la più grande economia marittima del nostro Paese. E tutto questo proprio oggi mentre stiamo investendo miliardi per rendere più competitivi i nostri porti: la nuova diga di Genova, gli investimenti nel porto della Spezia, di Vado e di Savona, l’alta capacità ferroviaria per il trasporto su ferro delle merci. Molto del Pnrr viene impiegato proprio per rafforzare questo aspetto della nostra economia e tanto viene investito proprio in Liguria. Anche se ciò che accade nel Mar Rosso può apparire lontano, in realtà riguarda direttamente casa nostra. La nostra Marina Militare è già presente sul posto ma auspico che Governo e Parlamento intervengano per rafforzare in ogni modo la presenza militare, consentendo alle nostre forze armate di partecipare a ogni azione necessaria a proteggere le imbarcazioni che attraversano Suez e soprattutto le navi e i marittimi italiani imbarcati. Non c’è tempo da perdere, non ci possono essere paure o timidezze. Per l’Italia quella rotta marittima è un principale interesse nazionale".