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GENOVA - La Corte d'Appello di Genova ha respinto il secondo ricorso sull'ineleggibilità del sindaco Marco Bucci, confermando la sentenza di primo grado dello scorso dicembre.

A presentare il ricorso sono stati 21 cittadini genovesi rappresentati dall'avvocato Luigino Montarsolo, mentre a difendere il primo cittadino è il vicesindaco Pietro Piciocchi.

Secondo la Corte d'Appello la norma invocata si rifà ad un vecchio testo che ad oggi è valido solo per i commissari di Governo di Trento e Bolzano, dal momento che nelle Regioni al di fuori del Trentino Alto-Adige questa figura è stata eliminata. Infatti "il riferimento al commissario del governo è da intendersi al Prefetto del capoluogo di Regione quale rappresentate dello Stato" si legge, ed è "figura riconducibile all’apparato strutturale del governo" mentre "il commissario straordinario, invece, non può considerarsi come organo strutturale di governo in quanto svolge funzioni a tempo determinato in funzione degli obiettivi da raggiungere".

Nel testo si legge anche che "se sussiste l’esigenza, richiamata dai ricorrenti, di assicurare la par condicio tra i candidati, sussiste al contempo la contrapposta e prevalente esigenza di consentire che - a fronte di situazioni particolari o addirittura eccezionali, quali sono quelle per le quali viene designato il Commissario Straordinario - il relativo incarico possa essere attribuito alla persona maggiormente qualificata a svolgere l'incarico", fra cui appunto il sindaco e in generale gli amministratori locali, "quali migliori canditati per esercitare poteri emergenziali in sede locale, poteri la cui efficienza e incisività postula inevitabilmente una profonda conoscenza del territorio ". Il primo giudice ha citato gli esempi "del Sindaco di Roma quale commissario straordinario per il Giubileo, il Sindaco di Napoli quale commissario straordinario per la riqualificazione dell’area di Bagnoli".