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I migranti hanno consumato il pasto per strada, vicino all'accampamento realizzato nel letto del fiume, poco lontano dal cimitero dal quale sono stati allontanati qualche mese fa, in mezzo a un nugolo di piccioni
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VENTIMIGLIA - Una ventina di migranti accampati sotto il raccordo autostradale di Roverino, a Ventimiglia, hanno ricevuto il loro pranzo delle feste grazie a un'iniziativa benefica di Fratellanza Islamica e della scuola per la Pace che hanno preparato per loro un piatto di cous cous e poi l'hanno distribuito.

I migranti hanno consumato il pasto per strada, vicino all'accampamento invaso dai piccioni e realizzato nel letto del fiume, poco lontano dal cimitero dal quale sono stati allontanati qualche mese fa.

"Partecipiamo in tanti per riaffermare il grande valor umano e sociale della condivisione solidale con i migranti, bloccati nella nostra città dal governo francese, privi dei più elementari mezzi di sostentamento, costretti a vivere all'addiaccio sotto i ponti e senza le primarie risorse umane e alimentari di sopravvivenza - si legge nel volantino distribuito dalle associazioni -. Partecipiamo anche per evidenziare che è inaccettabile tale assurda situazione e che non vogliamo mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, come se questa grave inadempienza amministrativa e istituzionale non esistesse".

Tra le associazioni che hanno portato il proprio contributo c'era pure quella intitolata a Martina Rossi, la ragazza di 20 anni morta a Palma di Majorca. "Cerchiamo di aiutare questa gente, che tra l'altro quando arriva qui vuole solo partire - ha detto il padre di Martina, Bruno Rossi -. A volte arrivano e chiedono bottiglia d'acqua che non hanno. Ci troviamo in situazioni in cui aiutare la gente sembra quasi un reato".

L'iniziativa si unisce a quella di Sant'Egidio, che quest'anno ha apparecchiato la tavola in 23 luoghi diversi: oltre al pranzo principale nella basilica dell'Annunziata e a quelli in altre cinque chiese del Capoluogo, le tavole delle feste sono state imbandite da Palazzo Ducale, ai quartieri di Begato e del Cep, dagli istituti per anziani al carcere. Sono stati migliaia i volontari che hanno servito il pranzo che hanno coinvolto circa 9 mila persone. Tra queste, molti senza tetto, anziani soli, rifugiati e migranti.