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ANDORA - Ad Andora l'acqua è tornata dolce e il comune rimuove il dissalatore. L'Asl conferma che i parametri che registrano la presenza dei cloruri nell'acqua erogata da Rivieracqua sono a norma di legge e questo fa decadere le condizioni in base alle quali il Comune ha potuto, eccezionalmente, sostituirsi al gestore Rivieracqua e noleggiare il dissalatore che si è rivelato risolutivo nei momenti in cui è stato acceso.

Il dirigente dell'Area Tecnica architetto Paolo Ghione, che in questi mesi si è speso moltissimo con i suoi collaboratori per assicurare le condizioni tecniche di regolare funzionamento dell'apparecchiatura, ha comunicato che, come previsto dalla norma di legge, in questa fase non può essere rinnovato il noleggio del dissalatore.


"Gli esiti degli esami fatti dall'Asl certificano la buona qualità dell'acqua erogata in rete dopo il passaggio dal dissalatore che assicura il contenimento dei cloruri - chiarisce il sindaco Mauro Demichelis – In questo momento non c’è ragione per continuare un noleggio oneroso per il comune, ma gli impianti realizzati nella centrale di pompaggio per collegare i dissalatori ai pozzi e alla rete, rimangono installati qualora in futuro ci fosse ancora la necessità di riattivare il trattamento delle acque. L’ASL continuerà a monitore come di consueto la situazione. Gli uffici comunali non conoscono la quantità di cloruri presenti nell'acqua dei pozzi che erano collegati al dissalatore, perché il gestore Rivieracqua non ha mai fornito queste informazioni, nonostante siano state ripetutamente richieste. Qualora i dati fossero diversi - prosegue Demichelis - è evidente che ci sarebbero ancora le condizioni di legge in base alle quali gli uffici comunali avrebbero potuto fare altre scelte, in attesa del collegamento delle tubazioni del nuovo Roja o anche solo a contrasto delle situazioni di crisi causate dalla siccità”.


Sottolinea ancora Demichelis: “Non comprendiamo il motivo per il quale Rivieracqua non faccia definitivamente chiarezza. È probabile che non voglia rischiare di sobbarcarsi i costi di fornitura di energia elettrica e gestione del dissalatore che sono comunque irrisori in confronto all'investimento fatto dal Comune per il noleggio, che garantisce un servizio pubblico essenziale ai cittadini. È indubbio che Andora viva una condizione eccezionale per la quale è necessario adottare soluzioni eccezionali. Rivieracqua non può continuare a quadrare i bilanci sulla pelle degli andoresi. Sono certo che l'Ato e il Sub Commissario Brescianini non avranno problemi a chiedere a Rivieracqua i dati necessari a stabilire se in questa fase vi siano o meno le condizioni di emergenza idrica sul nostro territorio, in attesa del completamento dei lotti del Master Plan Roja che, secondo Rivieracqua, assicureranno l'arrivo di una quantità sufficiente di acqua dal Roja attraverso il vecchio tracciato della ferrovia. Rimane in capo a Rivieraqua la piena e pubblica responsabilità delle sue scelte che, fino a oggi, non hanno garantito con continuità un servizio essenziale alla comunità andorese e ai turisti, la maggior parte dei quali continua a pagare le bollette e non ha ancora ottenuto il giusto ristoro per i danni e i disagi patiti" – conclude il sindaco Demichelis.