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GENOVA - "Una signora mi ha detto 'siete il bastone del mio coraggio'". Così Anna, origini peruviane, maggiordomo di quartiere racconta l'aspetto più bello di questo lavoro. Ha fatto il maggiordomo di quartiere in piazza Luccoli nel centro storico quando l'iniziativa era ancora in via sperimentale a Genova. Ora il sistema si è diffuso e dal 2 novembre il servizio partirà anche in altri punti della Liguria, compreso piazza Manzoni a San Fruttuoso (Clicca qui).

Nei mesi passati in piazza Luccoli Anna ha visto tante storie e aiutato tante persone nelle piccole faccende di ogni compreso compreso un'anziana signora che ormai viveva da sola e aveva paura di uscire fuori casa. "Camminava ma da sola aveva paura di uscire, allora l'ho accompagnata ed è riuscita a conquistare la sua liberà. Il nostro ruolo è anche questo".

Tante le tipologie di aiuto alla cittadinanza che fanno i maggiordomi di quartiere. L’obiettivo è fornire una serie di servizi gratuiti ai cittadini in grado di supportarli nella quotidianità. Si tratta di piccole situazioni come il ricevimento pacchi, successiva consegna agli esercizi di zona e a domicilio, pagamento di bollettini, ricevimento di posta, piccole manutenzioni domestiche, monitoraggio di case e uffici, in caso di assenze prolungate, cura di piante o di piccoli animali domestici e in generale informazioni sulla vita di quartiere.

Anna ricorda come tra i compiti fatti c'è anche quello di dare un supporto legato alle informazioni, come ad esempio indicare dove andare a eseguire una determinata commissione o simile. "Ma abbiamo fatto anche piccole manutenzioni, c'era ad esempio una signora che non riusciva più a spostare le piante diventate per lei troppo pesanti. Anna in passato ha fatto la cassiera al supermercato, poi ha cambiato per questioni di orario. "Fare il maggiordomo di quartiere ti dà tanto, ti rendi conto di dare davvero un aiuto concreto alle persone, tutto questo dà un ritorno emotivo che non ha prezzo".