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Il corteo dei lavoratori in cassa integrazione dell'ex Ilva è partito questa mattina e ha paralizzato la zona di Cornigliano. Ad organizzarlo sono stati i sindacati, che chiedono un incontro col Ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.

Il corteo è partito dal piazzale della portineria delle Acciaierie d'Italia ed è poi passato per strada Guido Rossa, che è stata chiusa. Chiusa anche via Cornigliano. Il corteo si fermerà in piazza Massena.

Durante la marcia è partito un lancio di fumogeni lungo la strada. Una signora bloccata in coda avrebbe insultato i manifestanti ed è stato necessario l'intervento della polizia per allontanare alcuni membri del corteo dalla macchina della donna. La signora, in lacrime, è stata poi fatta passare.

Armando Palombo, coordinatore della Rsu, ha dichiarato: "Durante lo sciopero del 10 novembre abbiamo chiesto di fissare un incontro entro 24 ore, abbiamo aspettato ma ora ci siamo stufati".

Il corteo, dopo aver attraversato via Cornigliano, ha svoltato all'incrocio con via San Giovanni d'Acri per tornare al punto di partenza. La manifestazione si è chiusa intorno alle ore 11 dove era iniziata questa mattina.

“Siamo stati a Roma per la manifestazione nazionale unitaria per ribadire che il Governo deve battere finalmente un colpo su Acciaierie d’Italia, invece non si è mosso ancora nulla. Per questa ragione questa mattina siamo scesi in piazza per manifestare, i lavoratori di Cornigliano vogliono risposte su piano industriale, investimenti, retribuzione e Ilva in Amministrazione Straordinaria”, spiega Nicola Appice della RSU Fim Cisl di Acciaierie d’Italia. “Il Governo si si muova altrimenti faremo sentire nuovamente la voce dei lavoratori” conclude.