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La prossima settimana previsto un tavolo tecnico per parlare proprio di questo argomento
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GENOVA-Che le autostrade liguri facessero 'acqua' da ogni parte lo sapevamo già, quindi non sarebbe una sorpresa se le barriere a protezione delle carreggiate risultassero un colabrodo. Una minaccia che potrebbe rendere inutili gli sforzi di contenimento dei cinghiali nel bel mezzo di una pandemia suina, quando i buchi nelle reti creano una vera e propria opportunità di 'evasione' dalla zona rossa per ungulati magari infetti.

Già spiegato a Primocanale da diversi cacciatori, l'assessore ligure Alessandro Piana ha deciso di chiedere la verifica delle condizioni delle barriere di alcuni tratte autostradale che attraversano, proprio, la zona infetta: "Tra le azioni predisposte nella task force regionale in questi giorni per evitare il propagarsi di una malattia letale per cinghiali e suini - ha detto Piana - cerchiamo di sfruttare al massimo l'orografia territoriale e le barriere presenti sul territorio nel delimitare l'area critica. Per questo, al fine di salvaguardare la pubblica incolumità e per continuare a garantire una barriera efficace alla circolazione della fauna selvatica, ho chiesto ad Autostrade per l'Italia la verifica e, se necessario, il ripristino delle recinzioni di protezione delle carreggiate."

Altri 4 cinghiali morti, verifiche in corso se è peste suina-LA NOTIZIA

Verificare l'integrità delle barriere a protezione delle carreggiate autostradali nell'area 'rossa', dove si concentrano i casi già accertati di peste suina, in zone come Isola del Cantone o i boschi di Campo Ligure e Rossiglione, dove ieri sono state trovate altre quattro carcasse di cinghiali morti, è fondamentale per contenere i cinghiali e evitare il propagarsi della malattia. "Anche altri Paesi - ha concluso Piana - per controllare l'epidemia hanno rafforzato e predisposto recinzioni e barriere che si sono dimostrate utili per il confinamento degli animali". Autostrade fa sapere che ha approvato un piano di riqualificazione delle reti più vecchie e di potenziamento in alcuni punti più critici ma che, comunque, "i cinghiali spesso riescono a romperle e ad attraversare finendo in carreggiata". Proprio ieri notte in A7 una ditta specializzata ha rimosso la carcassa di un cinghiale investito ed è partita la segnalazione alla Asl, per scoprire se l'ungulato fosse infetto.

Direttrici come l'A26 Genova Voltri-Gravellona Toce e l'A7 Milano Genova necessitano di barriere funzionanti per non permettere alla malattia di arrivare in zone non infette, e per questo la prossima settimana dovrebbe tenersi un tavolo tecnico proprio sull'argomento. Il problema è anche sotto ad alcuni tratti dell'A7, zone conosciute dagli abitanti e dai cacciatori come luoghi di passaggio per gli animali, spiega a Primocanale il sindaco di Campo Ligure, Giovanni Olivieri: "Quelli sono posti in cui i cinghiali riescono a passare e uscire dalla zona infetta. Li servono delle nuovi reti, temporanee, per evitare la circolazione del virus." 

Intanto dal Governo in arrivo cinquanta milioni per risarcire gli operatori della filiera suinicola dai danni causati ai loro allevamenti dalla pandemia suina. È quanto stanziato dal ministero delle Politiche agricole con due Fondi ad hoc: il "Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza", con una dotazione di 15 milioni di euro per l'anno 2022 e il "Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola", con una dotazione di 35 milioni di euro per l'anno 2022. Approvato oggi, i fondi sono stati istituiti nel decreto Sostegni Ter. Piemonte e Liguria presenteranno martedì al governo gli interventi interregionali per l'emergenza peste suina.

 

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