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GENOVA - Nel mese di ottobre, in provincia di Genova si prevedono 6.750 assunzioni di durata superiore a un mese o a tempo indeterminato (+170 sul 2022) e per il trimestre ottobre-dicembre se ne prevedono 17.730 (+1.000).

Il dato genovese è in controtendenza rispetto a quello nazionale, che vede una leggera flessione rispetto al 2022 (-1,2% nel mese e -1,4% nel trimestre) ed emerge dal bollettino mensile del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con Apal per monitorare i fabbisogni occupazionali delle imprese dell'industria e dei servizi con almeno un dipendente. In Liguria le entrate previste sono 11.020 a ottobre (+90) e 29.140 nel trimestre ottobre-dicembre (+550 rispetto al 2022).

Al primo posto tra le professioni più ricercate dalle imprese genovesi ci sono gli addetti alle attività di ristorazione con una richiesta di 800 posti, di cui il 70% difficile da reperire. Seguono 580 posti per personale di pulizia (77%), 520 addetti alle vendite (36%), 450 operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (90%) e 450 posti per personale addetto allo spostamento e consegna delle merci (45%). Sale al 59% la percentuale di lavoratori difficili da trovare (rispetto al 51% del dato nazionale), principalmente dovuta alla scarsità di candidati (38%).

Tra le figure più difficili, le imprese genovesi segnalano personale non qualificato nell'agricoltura e nella manutenzione del verde (100% di difficoltà su 80 richieste), operai specializzati delle lavorazioni alimentari (98% di difficoltà su 40 richieste), marinai di coperta (96% su 50 richieste), personale non qualificato nelle costruzioni (88% su 60 richieste) e insegnanti nella formazione professionale (84% su 70 richieste).

Resta invariata al 24% la quota dei contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, e al 76% quella relativa ai contratti a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita. Sale al 33% la richiesta di giovani con meno di 30 anni. Su 6.750 entrate previste 1.420 sono destinate a dirigenti, specialisti e tecnici (21%), 2.270 a impiegati e professioni commerciali (34%), 3.060 a operai specializzati e a professioni non qualificate (45%), concentrati nel gruppo professionale dei manutentori (94%) e dei trasporti e distribuzione (88%).

In aumento rispetto ad un anno fa la richiesta di personale con qualifica o diploma professionale (da 17% a 23%) e istruzione secondaria (da 26% a 28%); scende al 15% la richiesta di laureati e al 34% di personale senza un titolo di studio specifico al di là della scuola dell'obbligo.