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Le prime trenta nasse sentinella anti granchio blu sono già state posizionate dalla Cooperativa Mitilicoltori Spezzini, da una decina d'anni alle prese anche con le orate extra affamate a causa delle alte temperature del mare
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LA SPEZIA - Dalle orate con il super metabolismo per il mare caldo che razziavano i muscoli spezzini al granchio blu, incubo del mediterraneo proveniente dall'Atlantico.

Le prime trenta nasse sentinella anti granchio blu - si legge sull'edizione odierna del secolo XIX - sono già state posizionate dalla Cooperativa Mitilicoltori Spezzini, da una decina d'anni alle prese anche con le orate extra affamate a causa delle alte temperature dell'acqua di mare.

Siccità, mare caldo e orate con super metabolismo: "Persi centinaia di quintali di muscoli" - LEGGI QUI

Questa specie vive tranquillamente a temperature comprese tra i 3 e i 35 gradi, si trova bene anche nell'acqua dolce dei fiumi, in quella salmastra delle paludi e si riproduce molto velocemente, ma soprattutto mangia qualunque cosa.

Diversi granchi blu sarebbero già stati pescati ad Ameglia e molti altri nel Comune di Lerici. Nell'imperiese un'altra segnalazione riguarda la foce del fiume Impero. In Liguria, sporadici avvistamenti si verificano nel Golfo di Spezia dal 2016, ma la segnalazione corredata di fotografie pervenuta grazie ad un cittadino in questi giorni sembra essere la prima per il ponente ligure.

Nonostante questo, l'allarme è scattato soprattutto nel golfo spezzino, dove i pescatori temono l'invasione, già avvenuta in Emilia Romagna e in Veneto, dove ne sono state catturate 326 tonnellate. "Una tragedia" l'ha definita il governatore Luca Zaia, che ha annunciato che da oggi verranno calate in mare 300 nasse di Arpav per monitorare la diffusione del terribile crostaceo. 

Il governo ha risposto al problema con un provvedimento inserito nel Decreto Omnibus licenziato pochi giorni fa. A decorrere dal primo agosto 2023, infatti, "è autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento" e "con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste sono individuate le aree geografiche colpite dall’emergenza, i beneficiari, le modalità di presentazione delle domande, i costi ammissibili ed i criteri di riparto". Ma non è detto che sia sufficiente per salvare la stagione.

In Liguria l'Arpal, l'Università di Genova e l'associazione Delfini Del Ponente APS collaborano per raccogliere dati e comprendere la reale diffusione di questo crostaceo e quindi tutti i cittadini sono invitati a segnalare la possibile presenza del crostaceo.

"Regione Liguria da qualche mese sta tendendo monitorata, insieme ad Arpal e agli enti competenti, la diffusione del granchio blu nei nostri mari - hanno dichiarato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il vice presidente con delega alla Pesca e Acquacoltura Alessandro Piana in merito all’emergenza -. Allo stato attuale la diffusione del temuto crostaceo nel nostro litorale non appare preoccupante, come in altre regioni, ma stiamo tenendo alta l’attenzione per tutelare al meglio i miticoltori liguri che in questi mesi stanno già facendo i conti con il problema delle orate che divorano i muscoli. In questi mesi sono stati effettuati prelievi e indagini su tutta la costa ligure per capire l’evoluzione del fenomeno e intervenire, se necessario, per arginare l’eventuale invasione". 

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