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Il mondo del tennis genovese depreca l'avventura australiana di Nole Djokovic, tennista numero uno del mondo infilatosi in un labirinto di bugie e sotterfugi per eludere gli obblighi legati alla pandemia, fino all'espulsione dall'Australia.

Rodolfo Lercari, presidente Tennis Club Genova 1893, è sconcertato: "Non è tanto l'epilogo della vicenda che lascia attoniti quanto l'inizio: se c'è un torneo nel mondo importante come gli Australian Open che prevede regole certe, in un tempo in cui il pianeta soggiace alle regole della pandemia, mi sembra impossibile che uno che voglia partecipare, per giunta designato come testa di serie numero 1, non conoscesse le regole di iscrizione. Ci sarà stato un cortocircuito tra organizzatori del torneo, governo e atleta, ma era necessario trovare un'intesa prima che la vicenda si trasformasse in una telenovela ridicola sia per gli altri giocatori che per tutto il mondo, con risvolti non solo tennistici".

"Il sistema tennis - sottolinea Lercari - ne esce bene perché si è attrezzato per tempo. Se io organizzo un torneo al TC Genova, chi non ha il green pass non partecipa. Direi che questa sceneggiata è durata fin troppo e nessuno meritava di sopportarla".

Alle parole di Lercari fanno eco quelle di Federico Ceppellini presidente Park Tennis: "Era abbastanza scontato che finisse così, perché ci sono regole da rispettare, anche per i fuoriclasse come Djokovic. La situazione è stata gestita male da tutti, dal governo e naturalmente dallo stesso tennista, per un calo reputazionale di tutte le parti in causa con ripercussioni ad ampio spettro. Direi che si poteva fare meglio, agendo per tempo, nella consapevolezza di come l'Australia sia molto rigorosa in tema di sanità".

"In questo momento di pandemia - prosegue Ceppellini - ci sono regole che vanno rispettate da tutti, compreso Djokovic. E' un dettaglio che l'esclusione del serbo favorisca l'ingresso di Caruso e agevoli virtualmente il cammino di Fognini, Berrettini e Sonego che sono tutti da quella parte del tabellone, ma tutto il mondo del tennis è dispiaciuto che Djokovic non giochi".

"Djokovic - conclude - vuole chiudere la carriera come il più vincente di tutti i tempi, ma sotto il profilo della gestione dell'immagine altri campioni come Nadal e Federer gli stanno a distanza siderale".