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VALLE SCRIVIA - Il nuovo flagello della peste suina -ed è proprio il caso di dirlo- che per almeno sei mesi vieterà i liguri di passeggiare andare in bicicletta o a pesca o a caccia o per funghi nei boschi da Recco ad Albissola e il relativo entroterra avrà conseguenza ancora più rilevanti per chi vive nei comuni colpiti dai primi casi. Dai comuni della Valle Scrivia arriva l'auspicio che dopo le prime valutazioni possano esserci delle deroghe.

"Ha una ricaduta fortissima soprattutto sulla salute mentale delle persone"

"Siamo ancora nella morsa del Covid, stiamo attraversando un’ulteriore crisi economica e questa sembra davvero una nuova punizione", esprime l'esasperazione di tutti Rosa Oliverisindaco di Ronco Scrivia. Il tutto avviene dopo notevoli investimenti per rilanciare i sentieri, le attività come gli agriturismi, i castelli e gli scorci panoramici con l'installazione di Big Bench, di nuove panchine giganti meta di diversi escursionisti nel weekend. "Non solo Comune ma anche i molti cittadini si sono adoperati per riportare alla luce sentieri che erano impervi e il comune ha fatto in modo che fossero inseriti nell'albo regionale, valorizzando le bellezze del nostro territorio". La speranza è che la limitazione possa terminare prima del previsto e non riguardare per davvero tutta l'area verde. 

Ma il Ministero della Salute ha già derogato per alcune attività, dall'allevamento alla coltivazione, rispetto alla prassi europea. "Siamo in grande difficoltà. Fortunatamente non abbiamo visto stoppate le attività del taglio della legna che avviene ancora nei mesi tra gennaio e febbraio, altrimenti il danno sarebbe stato notevole", così Natale Gatto, sindaco di Isola del Cantone, dove si è registrato il primo caso ligure commenta amaramente quello che sta avvenendo. 

I ristori non bastano però e la peste suina ha soltanto fatto comprendere l'urgenza di un altro problema, quello della sovrappopolazione di ungulati.

"Auspichiamo che questa sia la premessa per cui Regione Liguria darà il via libera ad un piano di abbattimento dei cinghiali, anche perché negli ultimi tempi oramai ce li trovavamo in casa"

"Abbiamo molti danni tra cui persino degli smottamenti creati sempre dai cinghiali", prosegue Gatto. Delle misure dovranno essere sicuramente prese, che sia una politica di sterilizzazione, di protezioni ulteriori o di abbattimento: da troppo tempo se ne parla e se ci si trova in questa situazione di lockdown dei boschi è anche a causa della alto numero di capi. Il problema si aggiunge alle altri grandi criticità del territorio, dalla statale bloccata tra Busalla e Ronco, collegate solo con l'autostrada A7 che fino al 28 febbraio sarà gratuita in quel tratto, al caos autostrade con lavori continui alla neve che blocca tutto.