Attualità

Concluso il secondo anno del cammino sinodale al Porto Antico
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GENOVA - Come rispondere alle "domande di senso dei giovani di oggi" e come "camminare insieme" in un mondo caratterizzato da un "individualismo esasperato". Sono questi, nelle parole dell'arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, gli obiettivi principali dell'incontro "Un tempo sognato" svoltosi stamattina presso la Sala Grecale dei Magazzini del cotone al Porto Antico.

Diverse centinaia i partecipanti, provenienti da parrocchie, associazioni, movimenti ecclesiali, ma anche rappresentanti della società civile e delle istituzioni, che hanno preso parte ai lavori. "La gente ha bisogno di essere ascoltata, chiede di essere ascoltata" ha sottolineato padre Tasca. "I giovani, in particolare, - ha aggiunto - cercano qualcuno che abbia un senso della vita forte, che sia contento e soddisfatto della sua vita e che sappia affrontare le fatiche e le difficoltà. Questa è la grande sfida per noi adulti verso i giovani".

La seconda sfida, ha sottolineato il pastore della chiesa genovese, riguarda "il cammino di comunione, ossia come possiamo darci una mano, per crescere e camminare insieme, in una società in cui l'individualismo è esasperato". Don Gianni Grondona, Vicario episcopale per la comunione ecclesiale e la sinodalità della diocesi genovese, ha spiegato che l'appuntamento odierno è "una tappa del cammino sinodale iniziato due anni fa".

Un cammino "che ha coinvolto circa 10 mila persone a livello parrocchiale, di associazioni e anche di realtà al di fuori dei nostri ambienti ecclesiali" nell'ottica di favorire "l'ascolto, la partecipazione e il coinvolgimento di realtà che rischiano a volte di essere ai margini del nostro cammino di chiesa". Durante la mattinata, sul palco della Sala Grecale, si sono alternati i racconti di quanto è stato vissuto a livello ecclesiale, nel secondo anno sinodale, con l'obiettivo di portare contributi al dialogo tra chiesa e società, fede, cultura e culture.

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