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Lo stadio è stato inserito nel dossier che l'Italia ha presentato all'Uefa. In autunno la decisione che assegnerà la competizione del 2032 a una tra Italia e Turchia. Il presidente del municipio Bassa Val Bisagno Angelo Guidi fa il quadro della situazione
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GENOVA - Trasporti, parcheggi e un doppio sogno nel cassetto. Il quartiere genovese di Marassi aspetta di sapere se sarà l'Italia a ospitare gli Europei di calcio del 2032. In autunno l'Uefa scioglierà il nodo che vede il ballottaggio tra il Bel Paese e la Turchia. Lo stadio Luigi Ferraris, croce e delizia del quartiere, è stato inserito nel dossier preparato dall'Italia. Se la candidatura dovesse andare in porto arriverebbero i finanziamenti necessari per il restyling dello stadio ma anche risorse utili per migliorare le infrastrutture che si trovano attorno al Ferraris. 
 
E allora ecco che il Municipio Bassa Val Bisagno inizia a studiare quelle che potrebbero essere le opportunità da cogliere e sfruttare per migliorare tutta l'area. L'assessore ai Lavori pubblici del Comune Pietro Piciocchi a Primocanale ha infatti parlato di una riqualificazione del quartiere (leggi qui). "Auspichiamo certamente un riordino dei parcheggi e magari l'aggiunta di servizi - spiega Angelo Guidi, presidente del Municipio Val Bisagno che poi sottolinea quello che è un vero e proprio sogno nel cassetto -. Ricordo che proprio affianco allo stadio c'è l'importante struttura di Villa Piantelli che speriamo rientri un progetto di valorizzazione dello stadio".
 
Villa Piantelli è una storica dimora patrizia costruita a partire dal XVI secolo. Fu il marchese Musso Piantelli, grande tifoso del Genoa a mettere a disposizione il terreno adiacente alla sua villa gli inizi del 900'. E proprio qui infatti è sorto quello che ad oggi è il più antico stadio d'Italia. Schiacciata nel tempo tra il quartiere che cresceva e lo stadio che si ingrandiva ha perso via via la sua centralità all'interno della società. L'eventuale assegnazione dell'Europeo potrebbe essere l'occasione per rilanciarla e valorizzarla.
 
 Situazione analoga per un altra realtà storica poco distante dal Ferraris. "Si tratta di villa Saredo-Parodi che si trova in via Marassi, accanto a piazza Galileo Ferraris. Per i marassini è conosciuta soprattutto perché in passato è stata la sede dei vigili. All'interno ci sono degli affreschi bellissimi - spiega ancora Guidi - come municipio ci siamo impegnati a recuperarla e sarebbe bello farla diventare un centro civico che nel nostro municipio manca". Oggi la villa è abbandonata, l'erba incolta che cresce e impalcature al piano terra. Una catena sbarra l'ingresso e i segni del tempo sono ben visibili sulle pareti esterne. Un monumento abbandonato in mezzo a un quartiere che vive.
 
 
Il quartiere di Marassi aspetta per quanto riguarda i trasporti di vedere se, quando e come verrà realizzato lo skymetro e il progetto quattro assi che nelle idee del Comune permetterebbe un potenziamento dei collegamenti attraverso i mezzi pubblici. Nella zona però ci sono pareri diversi tra chi è favorevole all'opera e chi invece vorrebbe soluzioni diverse e meno impattanti (leggi qui). Ma oggi tra una partita e l'altra i residenti di Marassi devono fare i conti con i parcheggi adiacenti allo stadio che diventano off-limits il giorno del match. La mattina tutti a spostare la propria macchina tra imprecazioni e sconforto per la difficoltà a trovare un altro posteggio.
 
"Il fatto che i cittadini siano costretti a spostare l'auto durante le partite, cosa che avviene forse anche con un anticipo non così corretto come pensano i residenti - spiega ancora Guidi -. Ma in questo caso intervengono norme sulla pubblica sicurezza, noi stiamo lavorando anche con l'assessore Sergio Gambino ma non è facile migliorare la situazione. Dall'altra parte c'è l'idea, non sappiamo se fattibile o meno, di trovare una nuova collocazione al carcere, non tanto perché rappresenta un problema per il quartiere perché non lo è, quanto perché lo spazio che occupa potrebbe essere destinato a servizi e altro" conclude Guidi. Anche l'assessore Piciocchi ha ipotizzato uno spostamento della casa circondariale.  

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