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Al momento il Comune di Genova "non ha presentato istanze per attivare la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale sullo skymetro in Val Bisagno e non ha trasmesso alcun progetto agli uffici regionali" spiega l'assessore Giampedrone
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GENOVA - Al momento il Comune di Genova "non ha presentato istanze per attivare la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale sullo skymetro in Val Bisagno e non ha trasmesso alcun progetto agli uffici regionali". Poche parole ma chiare quelle dell'assessore alle Infrastrutture di Regione Liguria Giacomo Giampedrone durante il consiglio regionale.

Giampedrone ha ribadito che al momento "non esiste alcuna espressione da parte degli uffici regionali relativamente alla compatibilità idraulica dell'opera in un iter di Via o di sostenibilità ambientale" e che "il progetto sarà, in ogni caso, soggetto ad autorizzazione idraulica qualora le opere interferiscano con l'alveo del torrente Bisagno e la sua fascia di inedificabilità assoluta".

Un'altra pagina di un'opera che vede due schieramenti opposti tra i cittadini: favorevoli e contrari. Pochi giorni fa in Val Bisagno una manifestazione partecipata da parte dei comitati che non vogliono la costruzione dello skymetro. L'opera secondo le stime dovrebbe costare circa 400 milioni finanziati, almeno in parte, dal Ministero delle Infrastrutture. A novembre del 2022 è stata assegnata la gara per far realizzare il progetto per la tratta Brignole–Molassana, di fatto 6,7 km di infrastruttura leggera di prolungamento. Compito di progettazione affidato al raggruppamento di imprese guidato da Systra Sotecni Spa, con Italferr Spa e Architecna Engineering Spa. L'obiettivo del Comune è iniziare i lavori nel corso del 2023 e finire nel 2026-2027. Ma l'opera vuole "allungarsi" e arrivare fino a Prato come annunciato dal sindaco.

Da giorni striscioni con le scritte 'no skymetro' fanno la loro presenza dai balconi delle abitazioni di Marassi e quartieri vicini, a preoccupare i residenti non solo i costi e l'utilità dell'opera ma anche l'impatto ambientale che questa avrà sul territorio. Denunciano inoltre un mancato coinvolgimento nelle scelte da prendere per potenziare la mobilità della zona. Tanto che era stato annunciato un ricorso al Tar per poter prendere visione degli atti del Comune relativi al progetto. Documenti poi consegnati.

Dall'altra parte c'è anche una parte di cittadinanza favorevole al progetto dello skymetro in Val Bisagno. Una parte più silenziosa che sta preparando però manifestazioni e atti utili a far sentire la propria voce anche a livello mediatico. Il comitato sottolinea come l'opera sia necessaria soprattutto per le aree più distanti dal centro che al momento soffrono i tempi lunghi e la penuria di mezzi utili a collegare le aree con il cuore della città.