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I cittadini ogni anno si preoccupano per la raffica di incidenti che mettono a repentaglio anche la vita di pedoni e ciclisti. " Il Comune di Moneglia ha installato un autovelox, con un grosso risultato perché lì non si vedono motociclisti superare i limiti"
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LA SPEZIA - Con la primavera tornano a ruggire le moto sul Passo del Bracco, una delle strade più amate dai motociclisti, che però è anche pericolosa con le sue curve per chi non rispetta i limiti di velocità. Ogni inizio di stagione si apre con qualche incidente stradale e la preoccupazione da parte dei residenti nella zona è sempre alta, come testimonia a Primocanale Giancarlo Sivori. "Sarebbe sufficiente da parte degli appassionati delle due ruote rispettare le regole e per far sì che noi residenti, ma anche turisti, che si trovano in queste località attraversate dall'Aurelia, possano comunque avere un stile di vita sostenibile", racconta. Il problema sta infatti in chi scambia la strada del passo per una vera e propria 'pista'. 

"Lo scorso weekend sono stati due gli incidenti e uno ha coinvolto un pedone, una persona che si trovava sul bordo della strada: chi va veloce di certo mette a repentaglio la propria vita, ma anche quella degli altri"

Negli anni Primocanale ha più volte rilanciato l'appello dei cittadini a prendere provvedimenti da parte delle istituzioni locali, ma anche e soprattutto da parte di Anas che gestisce la strada.

"Dal 2015 aspettiamo un tutor, che era stato richiesto peraltro dalla polizia stradale proprio ad Anas. Non abbiamo più ricevuto risposte. Abbiamo chiesto ai comuni di installare degli autovelox. Lo ha fatto il Comune di Moneglia, che ha portato un grosso risultato perché lì non si vedono motociclisti superare i limiti"

Ecco perché si rinnova ancora una volta la richiesta prima di piangere altre tragedie da parte dei residenti. "Anche i comuni di Deiva, Carrodano, gli altri del Levante dovrebbero installare dei rilevatori di velocità elettronici ed eventualmente anche meccanici, perché il codice strada prevede quanto meno le rampe strette che inducono a rallentare". Tutto nella speranza che prima o poi Anas decida di installare un tutor. Ma interpellata due anni fa da Primocanale aveva detto di non aver mai ricevuto la documentazione necessaria per avviare i lavori. 

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