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In consiglio regionale l'assessore alla Protezione civile Giampedrone fa il punto della situazione: "Poi verrà portata a Genova e qui assemblata. Finiremo opera nel minor tempo possibile". A giorni attesa sentenza del Tar
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GENOVA - La "talpa" fondamentale per accelerare i lavori dello scolmatore del Bisagno "entro luglio verrà terminata in Cina e poi portata qui a Genova dove sarà assemblata nei tre mesi successivi. Entro l'autunno-inverno potrà essere operativa" così in consiglio regionale l'assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone in risposta a un'interrogazione presentata dal consigliere del Movimento cinque stelle Paolo Ugolini

La talpa di cui si parla è un macchinario specifico utile a proseguire contemporaneamente da una parte lo scavo del foro dello scolmatore e dall'altro a sistemare le finiture delle lavorazioni.

L'assessore Giampedrone ha fatto il punto della situazione dei lavori. L'obiettivo della struttura commissariale che fa capo al governatore Giovanni Toti è quello di terminare l'opera entro il cronoprogramma prestabilito. Nel calendario la data cerchiata di rosso è il 2025. "Non so se saremo in grado di recuperare tutto il tempo ma la nostra volontà è terminare l'opera nel minor tempo possibile. Ad oggi il crono-programma è quello originale" spiega Giampedrone.

L'anno scorso l'opera subì un inciampo con l'interdittiva antimafia stabilita dal Tribunale di Salerno, poi la stessa misura è stata rimossa. "L'opera ha una grande attenzione da parte della struttura commissariale - spiega ancora l'assessore Giampedrone -. Ci consentirà di ridurre in maniera drastica il rischio degli ultimi anni. E' un'opera tormentata che ha subito un'interdittiva antimafia e attende a giorni la pronuncia dell'unità amministrativa. Se i provvedimenti saranno negativi saremo costretti a interrompere immediatamente il contratto con Research, capofila della cordata aggiudicataria e dover cercare un nuovo soggetto". A giorni arriverà infatti la sentenza d'Appello sul ricorso contro l'istanza di amministrazione controllata presentato dal consorzio che sta portando avanti i lavori. 

Lo scolmatore una volta ultimato sarà in grado di mettere al sicuro la città da nuove piene causate dalle piogge torrenziali portando, in caso di necessità, fino a 400 metri cubi d'acqua al secondo dal letto del Bisagno allo sbocco in corso Italia.  

Lo scolmatore è un'opera idraulica (galleria sotterranea) in grado di diminuire la portata di piena del torrentedeviandone una parte. Di fatto consente di diminuire il livello di piena massima. La realizzazione dello scolmatore ha accumulato ritardo per alcuni problemi legati ai lavori prima e poi allo stop determinato dall'interdittiva antimafia imposta dal Tribunale della Campania nel corso della scorsa primavera. Interdittiva poi rimossa dal Tar della Campania. 

Il progetto del cantiere in corso d'opera prevede una serie di lavori utili a limitare il rischio idrogeologico e a mettere in sicurezza l'area attorno al Bisagno: oltre alla realizzazione della galleria dello scolmatore sono previsti anche il ripascimento degli arenili e il ripristino ambientale e paesaggistico. I lavori per lo scolmatore del Bisagno sono iniziati nel maggio del 2020 per un valore di 204 milioni di euro. Il progetto inziale è degli anni 2000 ed è stata finanziata col piano 'Italia sicura' nel 2015 dall'allora governo Renzi.