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Il murale con una frase di una canzone a pochi passi dal museo era un'attrazione turistica. Il comune: "Non siamo stati noi". Un testimone rivela: "Erano tre uomini, sono passati due volte". Una certezza: verrà ripristinata
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GENOVA - Era diventata un'attrazione per i turisti che andavano a visitare il vicino museo di De Andrè: tre persone "armati" di pennello e vernice pare vestiti in tuta da lavoro hanno cancellato la storica scritta tracciata almeno undici anni fa dalla parete adiacente alla Colonna Infame di piazza Vacchero. Una scritta "c’hanno insegnato la meraviglia, verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame" della canzone "Storia di un impiegato".

L'assessore comunale al Commercio Paolo Bordilli ha smentito che l'ordine di cancellare la scritta sia partito da Tursi, così come il presidente dell'Associazione di via del Campo e dei Carruggi Chistian Spadarotto conferma di non avere idea di chi possa avere deciso di cancellare il murale diventata anche un'attrazione per i turisti sulle orme di Fabrizio De Andrè".


Spadarotto non esclude che a cancellarla possano essere state delle persone mosse solo dal desiderio di rifarla, ripristinarla "perchè la scritta cancellata era ormai pasticciata dai molti ritocchi sopraggiunti negli anni".

Indignata per la cancellazione della frase è Laura Monferdini, del museo di De Andrè "via del Campo 29 rosso": "E' una grande ferita per tutti noi perché siamo in via del Campo, nella via di Fabrizio, partendo dalla considerazione che non si scrive sui muri, quella scritta era però lì da undici anni e rappresentava un grande valore aggiunto tanto che i tutti i 50 mila visitatori che entrano ogni anno nel nostro negozio vi si scattavano un selfie".

Gira voce che a scrivere le parole delle canzone del cantautore, di fatto un invito alla ribellione, fossero stati i ragazzi collegati al centro sociale Aut Aut 357, distante poche decine di metri dalla Colonna Infame.


Fra le ipotesi che a cancellarla possano essere stati proprio giovani antagonisti mossi solo dal proposito di rifarla meglio, si spiegherebbe così il fatto che gli autori della cancellazione sono stati visti tornare sul posto nei giorni scorsi come per prendere le misure dell'orribile rettangolo grigio rimasto al posto della scritta. Escluso invece che a cancellarla possa essere stati cittadini indignati dal contenuto della scritta: nella zona ci sono ovunque scritte che davvero incitano alla violenza, soprattutto contro la polizia locale, e nessuno, tranne in rari casi Aster per conto del Comune, le ha mai cancellate.