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Un mese dopo il fuoco un presidio e con blocco stradale soft e una raccolta fondi: "Abbiamo bisogno di avviare i lavori di copertura del tetto". In quaranta dall'hotel nell'ostello di Oregina
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GENOVA -Un mese dopo il rogo del tetto gli sfollati del civico 17 di via Piacenza, a San Gottardo, andato in fiamme il 14 febbraio, sono ancora fuori casa e chiedono aiuto a istituzioni e genovesi.

Una quarantina di loro da lunedì prossimo da una camera di albergo sarà trasferita nell'ex ostello della Gioventù di Oregina, senza cucine e con bagni in comune. Insomma un'odissea continua.

Oggi, sabato 18 marzo, per questo dalle 16, c'è stato un presidio con tanto di blocco stradale soft sotto gli occhi dei carabinieri e della polizia locale, una paralisi del traffico provocata senza commettere reati, ossia camminando lentamente sulle strisce pedonali.

La protesta in Valbisagno è stata messa in atto proprio sotto il palazzo "fantasma" dei quasi cento cittadini rimasti fuori casa che insieme agli abitanti della vallata hanno avviato una raccolta di fondi per riuscire a fare partire i

Gli abitanti per fare partire i lavori di copertura del tetto si sono visti anticipare la richiesta di pagare 2 mila euro a testa, una spesa che non tutti si possono permettere, per questo chiedono al Comune se può intervenire anticipando i fondi necessari, che poi gli saranno restituiti dall'assicurazione, ma da Tursi fanno notare che non è possibile perchè si tratta di un contenzioso fra due privati, amministratore del caseggiato e assicurazione del palazzo, in cui il Comune non ha titolo per intervenire.

"Subito siamo siamo intervenuti per aiutare tutte le famiglie, poi ci siamo occupati di trovare una sistemazione ai più fragili, di più per ora non possiamo fare" spiega a Primocanale l'assessore alla Protezione Civile Sergio Gambino.