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Successo per la festa di San Fruttuoso che a causa del grande afflusso si è saldata al nuovo mercato di corso Sardegna
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GENOVA -I limoni della Liguria e le camelie del lago Maggiore in vendita in piazza Manzoni l'hanno fatta da padrona, ma non mancavano le offerte più strambe che caratterizzano le fiere, kit di elettrodomestici a prezzi da urlo, spremiagrumi di ogni tipo, il pelatutto, ricambi per la cucina, abiti a 5 euro, i costumi da carnevale a 6 euro, tanti giocattoli, tanti dolci, coltelli seghettati multi uso, il marsupio magico con le tasche espandenti, le calze tecniche a comprensione, e poi tanto cibo, la porchetta, il brigidino di Lamporecchio, il focaccione umbro, i cannoli e gli arancini siciliani. Peccato che non tutti hanno esposto i prezzi come avrebbero dovuto, ma vabbè, inevitabile che qualcuno approfitti dello spirito della festa.

Almeno ventimila visitatori si sono oggi stretti nelle vie di San Fruttuoso per il ritorno della tradizionale fiera di Sant’Agata tornata per la prima volta dopo il covid proprio nel giorno delle celebrazioni di Sant'Agata, il 5 febbraio, registrando un'affluenza da record.

L’evento, da sempre molto atteso e sentito non solo in Valbisagno ma da tutti i genovesi, ha attirato anche quest’anno, dall'apertura dei Banchi alle 8 e per tutto il pomeriggio, migliaia di persone nel quartiere di San Fruttuoso, per fare acquisti, passeggiare e curiosare tra i circa 600 banchi con tipologie merceologiche varie, dai generi alimentari con specialità regionali all'abbigliamento, dalle calzature agli immancabili oggetti per la casa e giocattoli per bambini, fino alle piante.

A spasso per le bancarelle anche l'assessore comunale al Commercio e alle Tradizioni Paola Bordilli: "La risposta dei genovesi è andata anche oltre le nostre aspettative. Complice anche il meteo sono stati migliaia i genovesi che hanno visitato la fiera e, dal colpo d'occhio e dalle prime stime degli operatori, si può affermare che i numeri di quest'anno superano l'edizione 2020, l’ultima pre Covid. Voglio ringraziare nuovamente chi ha lavorato duramente per rendere questa giornata possibile, organizzando le postazioni e la viabilità del quartiere di San Fruttuoso».

Gli ambulanti sono arrivati da ogni parte d'Italia, come di evinceva dai tanti dialetti che si sentivano dietro le bancarelle, garantendo così una reale varietà dell'offerta commerciale come poche volte accade nei tradizionali mercatini.
Intorno alle sedici, quando l'affluenza è stata massima, è avvenuta la naturale saldatura fra l'area centrale della Fiera, piazza Martinez, e il nuovo mercato di corso Sardegna, trasformando di fatto quella fetta di San Fruttuoso in un unico centro commerciale che ha premiato anche i tanti negozianti del quartiere, i bar su tutti, che hanno scommesso tenendo aperto.

A blindare con discrezione la fiera e e disciplinare le deviazioni del traffico decine di agenti di polizia municipale, anche in borghese per pizzicare eventuali borseggiatori, mentre all'incrocio di corso Sardegna e piazza Giusti e in via G.B: D'Albertis si sono posizionati due contingenti di vigili del fuoco, pronti per eventuali emergenze.
Spazio anche per la prevenzione sanitaria: il Lions Club Sant’Agata e il Comitato Macula hanno offerto, anche grazie all’ambulatorio mobile della Croce Bianca genovese, lo screening gratuito dei disturbi visivi da maculopatie.

Fiera commentata anche dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: "Finalmente è tornata la fiera più grande di Genova e che bello è stato vedere il quartiere di San Fruttuoso così vivo, con 600 banchi e tante persone».

Per ultimo impossibile non aggiungere che fra le attrazioni più ammirate e fotografate da tutti ce n'è stata una che ha incuriosito tutti: la famiglia di cinghiali che ha pascolato per tutto il pomeriggio proprio sotto i resti del ponte di Sant'Agata, il simbolo del quartiere e della festa che attende da decenni di essere restaurato e recuperato.

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