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Il vicepresidente del consiglio regionale: "Serve un piano, così rischia di danneggiare tanti cittadini e lavoratori in un periodo già di grave crisi economica"
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GENOVA - "Già stamattina cè stata la mobilita dei sindaci della Valpolcevera, certo, partendo dal presupposto che è una norma europea di cui giustamente si occupa il Comune di Genova per la tutela della salute pubblica, ma quello di bloccare i veicoli di migliaia di persone perfettamente funzionanti è un tema molto delicato". Lo dice Armando Sanna, vice presidente del consiglio regionale, ex sindaco di Sant'Olcese iscritto al Pd.

"Bisogna tenere conto della conformazione geografica della provincia di Genova - aggiunge Sanna -, poi in un momento delicato post covid, con la crisi economica, la guerra e anche la grande difficoltà, per i pochi che possono permetterselo, di reperire automobili nuove per la carenza di materie prime".

Incontrato al parco del Peralto ai margini della commemorazione di sei partigiani vittime dell'eccidio del Castellaccio avvenuto nel 1945 ad opera dei fascisti, Sanna poi argomenta meglio le sue perplessità sul decreto anti smog che dovrebbe entrare in vigore dal primo marzo 2023: "C'è molta confusione, anche stamattina ero qui al fianco degli agenti della municipale e ogni macchina che si fermava era cosa succede dal primo marzo. Quindi c'è una confusione molto importante e bisogna fare un ragionamento molto serio, con questo non significa andare contro le normative europee, ci mancherebbe altro. Ma ci vuole un piano strutturato e pensare ad un'eventuale proroga o comunque fare in modo che le famiglie non abbiano questo danno".

"Io parlo di famiglie, ma ci sono tantissime aziende che con questi mezzi che dovrebbero essere rottamati ci lavorano - conclude -. Per spiegare quanto sia complessa la vicenda basti dire che un abitante di Sant'Olcese che vuole circolare sulla sua vecchia auto nelle strade del comune con il decreto antismog non potrà più farlo perchè nel nostro territorio c'è un senso unico che impone di transitare nel comune di Genova che però sarà vietato dal decreto, dunque è una situazione che rischia di essere ingestibile".

 

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