Attualità

"Non abbiamo fatto niente di sbagliato, questo chiaramente non vuol dire che non riceveremo una notifica ma abbiamo fatto quello che doveva essere fatto", ha detto ai microfoni di Primocanale Gil
59 secondi di lettura

GENOVA - "Colpire noi con queste misure significa colpire queste persone". Lo ha detto Matias Gil, capomissione di Médécins sans Frontières, appena sceso sulla banchina del porto della Spezia dalla Geo Barents rispondendo a chi gli chiedeva delle nuove misure decise dal ministero. "Non abbiamo fatto niente di sbagliato, questo chiaramente non vuol dire che non riceveremo una notifica ma abbiamo fatto quello che doveva essere fatto", ha detto ai microfoni di Primocanale Gil.

"Non abbiamo fatto niente di contrario alle misure stabilite. Se ci sono situazioni di pericolo non possiamo abbandonare le persone in mare. Cosa sarebbe stato dei bambini piccoli, con il mare che stava cominciando a peggiorare?"

"Gestire queste persone in un posto sicuro è sempre una sfida, parlando con loro abbiamo scoperto la violenza che hanno subito e hanno bisogno di aiuto, anche psicologico. L'importante è essere arrivati, a loro non interessava dove: volevano solo andarsene dalla Libia. È stato un viaggio in condizioni molto difficili, con dieci bambini molto piccoli a bordo, tutti spaventati. Guardavano spesso il sole per capire dove eravamo diretti. Ora è il momento in cui le persone si tranquillizzano, perché siamo arrivati".

 

ARTICOLI CORRELATI

Sabato 28 Gennaio 2023

Geo Barents, Comiti (Cgil): "Si doveva scegliere un porto più vicino alla nave"

https://www.youtube.com/embed/5UuIKlL-51g
Sabato 28 Gennaio 2023

Geo Barents alla Spezia, Caritas: "Pronti anche giocattoli e peluche"

https://www.youtube.com/embed/PaQp50fKHok  
Sabato 28 Gennaio 2023

Geo Barents, sindaco Spezia: "La nostra città al servizio dei più deboli"

Seguiranno poi le procedure complesse di identificazione e per questo sarà necessario identificare le persone in base alla loro età
Sabato 28 Gennaio 2023

La Geo Barents a Spezia, lo sbarco dei 237 migranti a calata Artom

La prima a scendere dal rescue vessel è stata una donna, ferita, accolta dagli operatori della Croce Rossa. Poi un piccolo grido di gioia, un sorriso: così la prima bimba sbarcata dalla Geo Barents ha fatto scattare l'applauso e la commozione delle persone