
GENOVA - Ultima corsa tra regali che mancano sotto l'albero e il ritiro delle specialità tipicamente liguri da servire a tavola: genovesi e liguri il Natale lo festeggiano a casa, la maggior parte con il pranzo del 25 dicembre assieme a tutta la famiglia riunita. Ma c'è chi in casa ha doppie tradizioni, specialmente chi ha origini del Sud, e festeggia anche la vigilia col cenone. Ad ogni modo, tra venerdì e sabato lunghe code davanti ai negozi tra chi ritira la pasta fresca - ravioli e cappelletti vanno per la maggiore - chi acquista il panettone e chi il pandoro o il pandolce genovese da portare in dono ai parenti e chi si affretta con mille sacchettini nella ricerca di quell'ultimo dono che manca all'appello.
Questo Natale 2022 è il primo nel vero segno della normalità, senza mascherine e test Covid, anche se i casi sono in aumento, così come molti sono a letto con l'influenza. Ma è anche un Natale all'insegna della 'semplicità', come molti hanno raccontato a Primocanale, che a causa delle rincari in bolletta non hanno voluto esagerare con il menù. 7 italiani su 10 hanno scelto il pesce da servire a tavola secondo una stima di Coldiretti, in pochissimi tra i nostri intervistati hanno in previsione una cena al ristorante durante le feste: "Il Natale si fa a casa, un po' con gli amici e un po' coi parenti", sono i racconti di giovani e meno giovani. La semplicità ha governato anche la ricerca dei regali: secondo i dati di Confesercenti, la spesa media a persona quest'anno si aggira attorno ai 197 euro in media, un budget minore di 39 euro rispetto a quello allocato lo scorso anno.
Silvia Isola
IL COMMENTO
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse
Alla politica del futuro di Genova non interessa?