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Rispetto a ottobre 2021, in tutta Italia è diminuito il numero di persone in cerca di lavoro (-14,0%, pari a -321mila unità) e il numero di inattivi compresi tra i 15 e i 64 anni
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GENOVA - I dati Istat relativi al Lavoro nel terzo trimestre nella nostra regione fanno segnare un aumento più consistente di quello dell’intero nord.  

"Nel terzo trimestre del 2022 l'occupazione in Liguria è cresciuta del 2,8%, con gli occupati che passano da circa 610mila a oltre 628mila: un dato particolarmente significativo per la nostra regione, che fa meglio della media nazionale: l'occupazione, a livello nazionale cresce dell'1,1% nello stesso periodo dell'anno. Stesso dato considerando l'area allargata del nord ovest, mentre il nord est cresce dell'1,5%". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, commentando i dati Istat odierni.

In particolare fanno registrare dati importanti i settori delle costruzioni, con un +7,5% di crescita dell'occupazione rispetto al terzo trimestre 2021,e quello dei servizi, con un + 4,6% di occupati. Il settore Commercio, alberghi e ristoranti fa registrare un incremento del 2% trimestre su trimestre.

"Si tratta dell'ennesima conferma - ha aggiunto Toti - di come il settore del turismo stia incidendo in maniera sempre più positiva sull'economia della Liguria"

Rispetto a ottobre 2021, in tutta Italia è diminuito il numero di persone in cerca di lavoro (-14,0%, pari a -321mila unità) e il numero di inattivi compresi tra i 15 e i 64 anni (-2,6%, pari a -336mila).

"Da assessore al Lavoro mi fa estremamente piacere vedere questi dati così positivi riscontrati in Liguria ed avendo anche la delega al Turismo - ha sottolineato l'assessore a lavoro e turismo Augusto Sartori -, aggiungo che un importante contributo all'occupazione sia dovuto soprattutto all'enorme successo riscontrato dal patto per il lavoro nel settore del turismo che nel 2022 ha previsto agevolazioni a 900 imprese per l'assunzione di ben 2.800 lavoratori".

"Ora, però, si tratta di consolidare il lavoro trasformando i tempi determinati in tempi indeterminati - dice Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria -. Il lavoro precario non dà serenità e stabilità alle famiglie, permette appena di sopravvivere e, quindi, non influisce positivamente sulla propensione alla spesa. Solo se aumenterà questa si muoverà veramente l’economia della nostra regione".

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