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Dopo 100 anni gli studiosi del museo di Storia Naturale hanno smontato lo scheletro, lungo 20 metri e pesante tre mila chili, per dargli una nuova vita
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GENOVA - La ricerca e un pubblico di ogni età per la Notte europea dei ricercatori con Sharper a Palazzo Rosso. Tra le sale del secondo piano nobile, aperto in via eccezionale per la serata, il restauro è stato protagonista: dai tessuti risalenti alla fine del XVIII secolo agli arredi di fine '600 fino al lavoro d'equipe necessario per ridare vita a uno scheletro di balenottera datato 1878.

Tantissimi i visitatori di ogni età che hanno raggiunto la splendida cornice del palazzo nobiliare di via Cairoli per scoprire il lavoro dei ricercatori: la 'Notte Europea dei Ricercatori' ha richiamato centinaia di genovesi ma non solo a scoprire il dietro le quinte della vita dei musei. In mostra, appunto, anche le immagini dell'enorme scheletro.

Dopo 100 anni gli studiosi del museo di Storia Naturale hanno infatti smontato le pesantissime ossa per un restauro completo. Lo scheletro si trova al museo dal 1927: "Il primo ottobre 1878 l'esemplare, già morto, fu avvistato in mare a qualche miglio al largo di Punta Mesco e poi trascinato presso la riva di Monterossoin provincia della Spezia, i pescatori locali estrassero dalla carcassa più di venti barili d'olio e durante la dissezione si scoprì che l'animale era una femmina gestante con un feto lungo 4,5 metri".

Oggi la ricerca ci consente di mantenerlo nelle sue condizioni ottimali, sia per i visitatori delle sale del museo che per gli studiosi: "Lo scheletro aveva necessità di una pulizia, ma soprattutto di un prelievo del grasso che ancora oggi impregna le ossa - spiega Giuliano Doria, responsabile del museo -. è stato portato a terra, ripulito, scansionato in tre dimensioni per renderlo un reperto utile allo studio, per poi essere di nuovo appeso nella sala dei Cetacei".

 

 

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