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Polemica durante il voto in aula, ma Bucci rassicura: "Ci sarà una riduzione per tutti"
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GENOVA - E' stata votata, con 23 sì della maggioranza e 15 no dell'opposizione, non senza polemiche durante la discussione in aula, la manovra da 13,4 milioni proposta dalla giunta Bucci e basata su un aumento dell'addizionale Irpef. L'intervento che sarà controbilanciato dal taglio dell'Irpef voluto dal governo è contemplato dal Decreto aiuti per ridurre l'indebitamento degli enti e visto che il bilancio del Comune di Genova non è in disavanzo le risorse ricavate serviranno per finanziare servizi al cittadino, come servizi sociali e mense scolastiche, e per fare fronte agli aumenti dei costi dell'energia per l'amministrazione.

A scatenare le critiche dell'opposizione, già emerse ieri durante la commissione di ieri, le tempistiche molto strette di presentazione della manovra e che si fosse scelto di aumentare le tasse nonostante le promesse della campagna elettorale. "Parlare di aumenti è fuorviante e inaccettabile - ha detto il sindaco Marco Bucci prima della votazione - la manovra è evidente, il governo ha ridotto l'Irpef e ha detto ai Comuni se volete aumentare la parte che vi compete potete farlo, dire che c'è un aumento è falso perché alla fine ci sarà una riduzione per tutti".

Bucci, come anche l'assessore al Bilancio Piciocchi, ha elencato le variazioni complessive della tassa in base alle simulazioni del Mef. "29mila cittadini avranno zero addizionale da pagare perché abbiamo alzato il tetto per l'esenzione - ha sottolineato - c'è solo una fascia che avrà un aumento, di 47 euro, e riguarda circa 2000 cittadini con un reddito tra i 100 e i 120mila euro all'anno, direi che è una cifra sostenibile".

"Ci è stato detto che questa variazione è un obbligo del governo nazionale, è falso, è una possibilità che arriva dal governo - ha attaccato il capogruppo del Pd Simone D'Angelo durante la dichiarazione di voto - non prendiamoci in giro, è innegabile che qualcuno non vedrà aumentare le proprie tasse ma solo perché c'è un intervento dello Stato che le diminuisce, stupisce che oggi sia la sinistra a sollevare questo problema, mi chiedo che fine abbiano fatto i liberali".

La risposta arriva da Lorenzo Pasi (Genova Domani): "Mi chiedo allora che fine abbiano fatto i socialisti, come pensate di pagare i servizi sociali non coperti se non tramite una gestione strutturale del bilancio?".

L'assessore al Bilancio Pietro Piciocchi ha ricordato come anche città governate dal centrosinistra come Torino o Napoli abbiano utilizzato questa norma "prevista dal decreto Aiuti, e allora bisognerebbe essere coerenti e non fare demagogia su questo argomento". Luca Pirondini, capogruppo M5s, ha criticato il fatto che non sia stato illustrato in che modo, nel dettaglio, saranno impiegati i 13,4 milioni ricavati.