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Tutti i familiari si sono detti soddisfatti, convinti del collegio giudicante composto da Paolo Lepri, Fulvio Polidori e Ferdinando Baldini
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GENOVA - "Il giudice lo ha detto, questo è al momento il processo più importante in Italia". Così subito dopo essere uscita dalla tensostruttura adibita al processo del crollo del Ponte Morandi Paola Vicini, mamma di Mirko, una delle 43 vittime della tragedia che segno Genova il 14 agosto del 2018.

"Il giudice mi sembra risoluto e deciso, gli avvocati hanno provato a procrastinare il processo - continua -, hanno provato a spostare le date, a trovare e creare difficoltà, ma il giudice è stato deciso e ha dato risposte certe. Ci ha rassicurato, la giustizia non è solo per le 43 vittime, è per tutta l'Italia". 

Tutti i familiari si sono detti soddisfatti, convinti del collegio giudicante composto da Paolo Lepri, Fulvio Polidori e Ferdinando Baldini. "I giudici ci hanno fatto capire quale sarà l'impostazione del processo: non ci saranno i tempi biblici dell'incidente probatorio - ha detto Emmanuel Diaz, fratello di Henry, vittima del crollo -. Questo processo andrà avanti e arriverà a una soluzione". 

Davanti al palazzo di Giustizia di Genova Diaz è soddisfatto dalle parole del giudice: la paura della prescrizione di alcuni reati a causa di tempi troppi lunghi sembra essere sparita. "Oggi è stata principalmente un'udienza legata alla costituzione delle parti civili, i giudici decideranno nelle prossime settimane chi fare entrare e chi fare uscire da questo processo - ha svelato ai microfoni di Primocanale Emmanuel Diaz -. Le udienze andranno avanti con tre udienze alla settimana ogni lunedì, martedì e mercoledì. Devo dire che quello che mi ha stupito è che i giudici abbiano preparato il terreno per tutto l'anno, celerità e prudenza".

"Oggi è stato diverso, è vero che ho scoperto emozioni diverse in questa fase della mia vita ma oggi è un traguardo, ora siamo nel dibattimento, non è soltanto un momento simbolico per noi, ma anche per la giustizia".

"Questa società ci ha dimostrato che le vite dei cittadini, come i nostri famigliari, non valevano nulla, è ora che la giustizia faccia capire che noi valiamo per la società".

"Il collegio è stato determinato, mi è sembrato che abbiano le idee chiare su come procedere, mi sembra un processo equilibrato, ci sono delle buone premesse per fare un buon lavoro. Sono contenta che sia stato finalmente approvato lo spostamento delle macerie, che andranno a Trasta: ora potranno iniziare i lavori per il memoriale". Così Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo Vittime Morandi all'uscita dall'aula.

Convinti dopo la prima udienza anche la famiglia di Andrea Cerulli. "Il giudice ci ha conquistato, speriamo continui così - spiega l'ex moglie Giovanna Donato -. A mio figlio dirò che oggi è iniziato il processo, sarà un lungo percorso ma che avremo le nostre risposte, spero il prima possibile". 

"Mi ha fatto davvero una buona impressione, si tratta di persone risolute - ha detto la compagna di Andrea -: l'appello è durato neanche tre quarti d'ora, già quello ci aveva conquistato: poi è vero che gli avvocati hanno cercato di prolungare il tutto, addirittura nominando il Salone Nautico, e dicendo che avrebbe potuto creare problemi visto che tutti gli avvocati arrivano da fuori Genova. Anche lì il giudice è stato deciso e ha fatto intendere che non sarà un problema".

"Non voglio essere ripetitivo, ma il giudice mi è piaciuto molto, spero che tenga questo ritmo. Non è la prima volta che partecipo ma cercherò di essere presente anche alle prossime, sento che è importante. Bisogna essere uniti, sia con la famiglia Altadonna, sia con tutti i famigliari", spiega Gianluca Ardini, uno dei pochi sopravvissuti alla tragedia.

"Dobbiamo fare gruppo e arrivare a questa maledetta verità".

Era lui il sopravvissuto rimasto appeso per quattro ore in attesa di essere trovato, accanto, il corpo di Luigi Altadonna, morto sul colpo. E proprio con la famiglia di Luigi oggi Gianluca si è stretto davanti al Tribunale. Con lui anche la compagna: "Per noi è stato importantissimo riallacciare i rapporti con la famiglia Altadonna, ci trasmettiamo a vicenda un po' di forza, non pensavo fosse possibile, devo ringraziare Primocanale che ci ha fatto rincontrare e riallacciare i rapporti".

"Siamo rimasti colpiti, sono leggermente sollevata perchè questo giudice ci ha dato fiducia che i tempi saranno brevi" ha svelato ai microfoni di Primocanale Nadia Possetti, sorella di Claudia Possetti.

 

 

 

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