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Il dirigente di Sanità Animale spiega l'allarme zecche: "Colpa dell'aumento degli animali selvatici e le campagne sempre più abbandonate". Psicosi spugne fritte per uccidere i cani: "Abbiamo avuto molti casi"
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GENOVA -"Quando a gennaio abbiamo scoperto il primo caso di cinghiale infetto dalla peste suina africana pensavamo di trovare molte più carcasse di animali contagiati, invece ad oggi, sei mesi dopo, nel territorio della nostra Asl siamo fermi a quota 57 mentre i cinghiali deceduti in tutti sono stati 260".

A parlare è Roberto Parodi, dirigente della Sanità Animale della Asl3 di Genova, fra i relatori di un convegno organizzato a Montoggio da Arcicaccia sulla peste suina. "Per fortuna dal primo aprile grazie a un'ordinanza della regione Liguria i boschi sono stati riaperti con alcuni accorgimenti, come tenere i cani al guinzaglio e disinfettare le scarpe all'ingresso e all'uscita dei boschi, ma è vero tenendo conto dell'andamento epidemico di questa patologia ci aspettavamo una mortalità più marcata fra la popolazione dei cinghiali del nostro territorio".

Parodi accetta di rispondere anche ad un altro allarme che sta interessando le persone che nella bella stagione vanno a passeggiare nella natura: l'aumento delle punture da zecche.



"Anche se non è un argomento di cui si occupa direttamente il mio ufficio - risponde il veterinario - credo di poter dire che questo aumento di casi sia collegato all'abbandono delle campagne e dei campi coltivati e il relativo aumento di animali selvatici nelle zone frequentate dall'uomo, cinghiali, ma anche caprioli, daini, tassi e altri ancora".

Per ultimo Parodi risponde alla domanda sulle spugne e altre esche potenzialmente letali che vengono gettate per uccidere i cani di folli che i cani non li amano: "Non è una favola metropolitana perchè passato ci sono state più segnalazioni che hanno trovato riscontro. Ma possiamo dire che di recente al nostro ufficio non sono arrivati casi di rinvenimenti di spugne o esche. Con questo diciamo ai proprietari di cani di tenere sempre gli occhi aperti e controllare bene le aree dove lasciate il cane in libertà".

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