
L'associazione Vita da cani della Rete dei santuari di animali liberi in Italia interviene a fianco degli attivisti liguri per sostenerne le richieste prima che parta l'abbattimento dei cinghiali che stazionano nel greto del torrente Bisagno.
"Chiediamo - scrive la presidente di Vita da cani, Sara d'Angelo - al Ministro della Salute e al Commissario straordinario per la psa la deroga all'abbattimento dei cinghiali che vivono nel torrente Bisagno e in tutti i torrenti genovesi, come già fatto per i maiali e i cinghiali dei rifugi. Oltre alla deroga, chiediamo che gli animali, già conosciuti e chiamati per nome dai volontari che se ne occupano da anni, vengano identificati e microchippati. I cinghiali che vivono nel greto del torrente sono tutti sani, nessuno ha contratto il virus, e sono stanziali. Da anni - sottolinea D'Angelo - socializzano con le persone che se ne prendono cura e dalle quali ricevono cibo. Per questi motivi non possono più considerarsi selvatici e anche a loro può essere riconosciuto lo status che con lungimiranza il Ministero ha attribuito ai maiali e ai cinghiali ospiti dei nostri rifugi, sottraendoli così alla morte".
Per quanto riguarda i casi di salmonella rinvenuti "questi non hanno niente a che vedere con la peste suina - precisa Sara d'Angelo -, ma sono certamente legati all'inquinamento delle acque".
 16° C
16° C LIVE
                                LIVE 
                             
						
 
																			 
																			 
																			 
																			 
																			 
						 
						 
						 
						 
                    
                
IL COMMENTO
- 
				
					
												
						Maurizio Rossi*
					 
						Mercoledì 29 Ottobre 2025
						
							 
 
- 
				
					
												
						Luigi Leone
					 
						Lunedì 27 Ottobre 2025
						
							 
 
leggi tutti i commentiLa Stampa in vendita: se il Nord Est si compra il Nord Ovest……e gli aeroporti
I conti Amt, le attese dei genovesi e la capacità di ascolto di Salis