
"Per la prima volta il Festival della Scienza, luogo libero e aperto nonché punto di riferimento per la comunità scientifica, ci ha chiesto di non prendere parte alle attività già messe in programma per la prossima edizione di ottobre. Un gruppo tra docenti e accademici si è fatto promotore di una petizione per chiedere l'esclusione di Leonardo spa tra gli sponsor del Festival, sebbene da anni, la nostra azienda abbia sostenuto e contribuito convintamente al loro programma. Questa volta, però, riteniamo sia necessario sospendere le nostre iniziative per via di un'associazione sbagliata, grave e dannosa per diversi motivi, primo tra tutti perché fatta senza conoscere la realtà dei fatti". È quanto si legge in una nota diffusa dall'Ufficio Stampa Fondazione Leonardo ETS che respinge con forza le accuse secondo le quali Leonardo starebbe vendendo armi a Israele.
Fondazione Leonardo, una delle diverse fondazioni create negli anni da Leonardo, è nata nel novembre 2018 per promuovere la cultura e la formazione industriale e favorire lo sviluppo dei territori.
"Leonardo non vende armi ad Israele da quando è scoppiato il conflitto"
"Da diversi mesi circolano affermazioni secondo cui Leonardo venderebbe armi a Israele", continua la nota. "Comprendiamo e condividiamo la sensibilità del tema ed è giusto che i cittadini chiedano chiarezza. Ma è altrettanto doveroso per noi - sottolineano - respingere affermazioni che non rispondono al vero. Come già rappresentato agli organizzatori del Festival, Leonardo è soggetto come tutti alla legge 185 del 1990 che regola l'export degli armamenti italiani, una pietra miliare dell'azione per la Pace e il disarmo, e che in uno dei suoi punti cardine recita: l'esportazione e il transito dei materiali d'armamento sono vietati verso i Paesi in stato di conflitto armato, verso i Paesi la cui politica contrasti con l'articolo 11 della Costituzione, verso i Paesi i cui Governi siano responsabili di accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo. Per essere ancora più precisi e più diretti: Leonardo non vende armi ad Israele da quando è scoppiato il conflitto".
"Un'occasione perduta"
"Ci preme sottolineare tutto questo - prosegue la nota - per onore di verità e perché non si debba più ripetere che una Fondazione che promuove la diffusione della cultura scientifica e tecnologica debba rinunciare a partecipare a una manifestazione che ogni anno riunisce a Genova centinaia di scienziati, ricercatori, divulgatori, artisti, autori provenienti da ogni parte del mondo. Riteniamo sia una occasione perduta, soprattutto per tutte le classi di scuola di ogni ordine e grado che hanno seguito con passione le nostre attività e i laboratori che da sempre organizziamo con senso di responsabilità e rispetto verso la comunità sociale alla quale tutti apparteniamo".
La deputata Ilaria Cavo: "La cultura e la scienza non si possono piegare all'ideologia politica"
"La cultura e la scienza non si possono piegare all'ideologia politica e alle fake news. Che la fondazione Leonardo, espressione di un'eccellenza italiana della ricerca e della tecnologia ammirata nel mondo, arrivi a ritirare la propria decisiva collaborazione al Festival della Scienza di Genova (partecipato da diverse istituzioni locali) perché ritenuta sgradita e falsamente accusata di vendere armi a Israele, è una sconfitta che non si può accettare e un fatto su cui sarebbe interessante capire le posizioni di tutti. Dopo l'occupazione dell'università da parte di un comitato studentesco, ora ci troviamo davanti a una parte di docenti ed esponenti della cultura, che dovrebbero avere come faro l'oggettività e non faziosità strumentali, che con la loro posizione hanno contribuito a creare un nuovo caso, un nuovo momento divisivo anziché abbassare i toni come sarebbe opportuno". Cosi Ilaria Cavo, deputata ligure, presidente del consiglio nazionale di Noi Moderati e vicepresidente della X Commissione Attività produttive.
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