
Oltre 14mila persone sedute a tavola in tutta la città: 18 pranzi il 25 dicembre, oltre 70 nei giorni immediatamente precedenti e successivi. Senza dimora, anziani, persone sole, famiglie, disabili raccolti da Sant’Egidio tra tutti coloro che sono sostenuti dalla Comunità nei suoi servizi.
Per la prima volta un pranzo anche nel salone del Maggior Consiglio di palazzo Ducale
Il giorno di Natale Sant’Egidio ha imbandito tavole in tutta la città di Genova: dalla basilica della SS. Annunziata del Vastato, ai Magazzini del cotone, ad alcune chiese, ville, palazzetti dello sport, nella mensa di una scuola, in RSA, case famiglia. Per la prima volta un pranzo di Natale per circa 300 persone è stato organizzato nel salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. Per ciascuno il menù della festa – lasagne, arrosto, panettone – e un regalo personalizzato. Ma soprattutto la gioia e la dignità di un posto preparato con cura ad un tavolo insieme a volti amici.
Più di duemila volontari tra giovani e anziani, italiani e immagrati
Oltre ai circa mille membri di Sant’Egidio a Genova, almeno altrettanti genovesi hanno messo a disposizione tempo ed energie per la realizzazione della festa: giovani e anziani, italiani ed immigrati, gruppi scout, aziende. Inoltre sono numerosi i benefattori che hanno dato un contributo alla realizzazione di una festa che ha scelto di non escludere nessuno: fondazioni, enti privati, famiglie, singoli cittadini.
Alla festa ha preso parte anche l’arcivescovo di Genova, Marco Tasca, che ha salutato gli ospiti nella basilica dell’Annunziata, benedicendo pranzo e sedendosi a tavola con loro.
Andrea Chiappori, il responsabile di Sant’Egidio a Genova, sottolinea la novità del pranzo di Natale nella splendida cornice del salone del Maggior consiglio di Palazzo Ducale, dove si riunivano i 400 nobili che detenevano il potere della repubblica di Genova, e che oggi è il cuore degli eventi culturali più prestigiosi della città: "La scelta di un luogo così – afferma Chiappori – è molto simbolica. È un modo per affermare che la solidarietà non può essere un gesto estemporaneo, ma deve diventare cultura, per scendere nel profondo della vita della città e generare idee e visioni. Come diceva papa Francesco, solo una nuova cultura della gratuità può contrastare la cultura del profitto e dello scarto che rende dura la vita di tante persone".
La sindaca di Genova, Silvia Salis ha salutato le persone presenti a palazzo Ducale e nella basilica della SS. Annunziata: "come Comune siamo in imbarazzo di fronte al grande lavoro che fa Sant'Egidio per coprire quel vuoto che c'è tra dove le istituzioni arrivano e dove ci sarebbe bisogno di arrivare, vogliamo impegnarci per sostenere questa grande architettura di solidarietà".
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