Attualità

Torna alla homepage
L'analisi del professore di demografia e sviluppo sostenibile dell'Università di Genova Enrico di Bella
4 minuti e 18 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Lo scenario demografico della Liguria scattato dall'indagine Istat mette in evidenza da una parte un crollo delle nascite nei primi sette mesi di questo 2025 dall'altro come la natalità delle famiglie straniere residenti non sia in grado di fermare il calo. 

Crollano le nascite in Liguria: -5,8%. E più di un neonato su cinque è figlio di stranieri

Il professore di demografia e sviluppo sostenibile dell'Università di Genova Enrico di Bella analizza la situazione in Liguria. "La Liguria paga lo scotto di una popolazione anziana. Il dato da osservare infatti non è il tasso di natalità ma il tasso di fecondità. Questo vuol dire che abbiamo poche donne in età feconda". Il tasso di fecondità infatti misura il numero medio di figli per donna in età feconda (convenzionalmente tra i 15 e i 49 anni). Per mantenere stabile una popolazione il dato dovrebbe attestarsi intorno al 2,1. 

Donne italiane tra due fuochi: la gestione dei figli e dei genitori anziani

In Liguria il tasso di fecondità è di circa i 1,16 figli per donna. "La Liguria tra le regioni italiane è a metà classifica. Ma il dato del 2,1 non lo raggiunge nessuno in Europa, nemmeno la Francia e i Paesi scandinavi - spiega Di Bella - che portano avanti politiche familiari più forti dell'Italia". La Liguria è la seconda regione italiana dopo l'Emilia Romagna per incidenza delle coppie straniere nel tasso di natalità. Ma questo apparentemente non basta. "Si verificano diverse situazioni - analizza il professor Di Bella -. Inanzitutto i dati ci dicono che tendenzialmente le donne straniere hanno il primo figlio in anticipo rispetto alle donne italiane. Inoltre bisogna considerare che le straniere non portano in Italia il tasso di natalità che hanno nel loro Paese ma si registra un calo comunque legato alle condizioni economico-sociali, in Italia le straniere hanno un tasso di fecondità intorno all'1,8. Inoltre le donne italiane hanno il primo figlio in media intorno ai 33 anni e si trovano tra due situazioni: da una parte la cura del figlio e dall'altra la gestione dei genitori che diventano anziani. Bisogna anche dire che le coppie italiane fanno una valutazione legata all'investimento umano da sostenere: le spese per l'università e non solo necessarie a garantire un determinato livello della qualità di vita dei propri figli. Dall'altra parte la popolazione straniera che vive in Italia è tendenzialmente più giovane perchè quando chi è arrivato in Italia da giovane quando poi diventa anziano è propenso a tornare a vivere nel proprio Paese, anche per una questione economica. Un'altra differenza riguarda il fatto che c'è una propensione maggiore da parte degli stranieri a costruire delle reti di auto mutuo aiuto che spesso manca tra gli italiani" analizza Di Bella.

Nel 2050 gli anni più critici

E allora cosa accadrà nel futuro se la tendenza resterà quella attuale? "Gli anni critici saranno quelli intorno al 2050 quando la generazione dei baby boomer avrà raggiunto i 90 anni. A quel punto ci sarà il picco degli ultranovantenni e centenari con tutte le conseguenze legate alle malattie e alle situazioni neurogenerative con le relatove assistenza di cui avranno bisogno - spiega di Bella -. Al contempo i nati negli scorsi decenni si troveranno un carico ancora maggiore rispetto a quello attuale per quanto riguarda la cura e la gestione degli anziani". Una situazione che vale per la Liguria così come per tutta l'Italia.

Come si affronta questo scenario? "Servono politiche nazionali di detassazione, una gestione dei flussi migratori, politiche di natalità e di attrazione dei giovani o comunque azioni che evitino di far andare via i nostri giovani - spiega Di Bella -. Questa situazione la stiamo vivendo anno dopo anno dal 2014. Il problema è che in Italia è sempre mancata una politica di contrasto all'inverno demografico. Perchè? Forse non abbiamo ancora del tutto fatti i conti con il passato con le politiche familiari che vengono associate al periodo del fascismo e questo ci rievoca alcuni scheletri negli armadi".

La situazione in Liguria  

La Liguria richia di anticipare di qualche anno il trend nazionale? "No - analizza il professore dell'Università di Genova -. Oltre una certa soglia di peggioramento non si può andare. Anche le altre regioni italiane stanno raggiungendo i dati della Liguria. La Campania ad esempio è la regione più giovane d'Italia ma non è messa molto meglio. Questo perchè il trend non è legato a fattori locali ma ad andamenti sociali".

Ma perchè in Liguria ci sono tanti anziani? "In Liguria si sono registrare condizioni migliori rispetto ad altre regioni d'Italia, i dati dicono che c'è un'aspettativa di vita di circa un anno e mezzo in più rispetto alla Campania: c'è maggiore benessere economico e una migliore alimentazione. Di fatto la Liguria ha anticipato le altre regioni non per un calo demografico ma per il verificarsi di una maggiore aspettativa di vita. Dagli anni Settanta però si è persa quella forza propulsiva legata all'innovazione industriale e si è puntato sempre di più sui servizi. C'è da dire che il saldo all'anagrafe è comunque positivo, sono più le persone si iscrivono (sia in arrivo da altre regioni italiane che dall'estero) rispetto a chi si cancella" precisa Di Bella. 

 

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

    

 

 

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 21 Ottobre 2025

Crollano le nascite in Liguria: -5,8%. E più di un neonato su cinque è figlio di stranieri

La fotografia scattata dall'Istat. In Liguria il tasso di natalità è tra i più bassi d'Italia: peggio solo la Sardegna
Lunedì 24 Marzo 2025

Calo demografico in Liguria: "Sulla maternità le aziende devono cambiare mentalità"

Caviglia (Camera di Commercio di Genova): "Fino a quando in un'impresa l'annuncio che una dipendente sta aspettando un bambino non sarà una festa per lei e per tutta l'impresa non riusciremo a risolvere questo problema"
Mercoledì 29 Novembre 2023

L’economia spezzina cresce ma il calo demografico preoccupa

Casarino (segretario CCIAA Riviere): “La Spezia è al primo posto a livello italiano nella Blue Economy. Ma diminuisce la popolazione e i giovani preparati vanno altrove