Attualità

Casarino (segretario CCIAA Riviere): “La Spezia è al primo posto a livello italiano nella Blue Economy. Ma diminuisce la popolazione e i giovani preparati vanno altrove
3 minuti e 44 secondi di lettura

LA SPEZIA - È un quadro positivo quello che emerge dal rapporto economico provinciale 2022, presentato nella sede spezzina della Camera di Commercio Riviere di Liguria. Nell'occasione è stata presentata anche la nuova consulta territoriale della Spezia, con presidente Graziana Gianfranchi, organismo previsto dallo statuto dell'ente per riportare le istanze del territorio come proposte al consiglio camerale.

A curare lo studio sull'economia provinciale del 2022 il Centro Studi Tagliacarne. Tutti i settori, ha rimarcato Paolo Cortese referente del Centro Studi, sono in crescita. "Numeri che non costituiscono un rimbalzo tecnico sul 2021, ma supportato dalla trasformazione produttiva del tessuto imprenditoriale locale che ha saputi cogliere i cambiamenti". Cresce in particolare l'industria, +21,7%, più del doppio della media italiana, ma anche gli altri settori "crescono a ritmi superiori alla media italiana", tranne che nel commercio e nel turismo, quest'ultimo "comunque positivi, trainato dal brand Cinque Terre" ha aggiunto Cortese.

La popolazione nel 2022 ha però perso 731 unità sul 2011. Un segnale a cui occorre prestare particolare attenzione, ha rimarcato il segretario generale Marco Casarino. "La Spezia è al primo posto a livello italiano nella Blue Economy. Ma alla Spezia diminuisce la popolazione, che invecchia, e questo fa sì che ci siano meno persone disponibili al lavoro mentre molti giovani preparati vanno altrove. Dobbiamo tornare a essere attrattivi da questo punto di vista".

Alcuni dati - Nel triennio 2019-2022 il valore aggiunto spezzino aumenta complessivamente molto più rapidamente di quello italiano (+12,4% rispetto al +8,6% nazionale). Nel solo 2022 la provincia mostra una crescita del valore aggiunto del +9,4%, quasi in linea con il dato regionale (+9,7%), ma superiore di 2,5 punti rispetto alla variazione nazionale. La Spezia si colloca su un livello medio alto di tenore di vita, con un valore aggiunto per abitante pari a 31,7 mila euro nel 2022, pari al 106,8% della media nazionale. La provincia si colloca al 29esimo posto fra le province italiane per ricchezza pro capite, guadagnando nel triennio 2019-2022 ben 9 posizioni nella graduatoria nazionale, di cui 5 soltanto nel 2022.

Il mercato del lavoro - Nonostante un lieve calo dell’occupazione (-1,9% rispetto al 2019, e nello specifico circa 500 occupati in meno rispetto al 2021), il tasso di occupazione provinciale rimane stabile nel triennio, passando dal 64,1% del 2019 al 64,2% nel 2022. La tenuta del tasso di occupazione, che evidenzia anche una lieve risalita per la componente maschile (+1,7 punti) a fronte di una discesa di quella femminile, dipende dal decremento demografico. Si allargano anche i divari di genere: mentre il tasso di disoccupazione maschile, nel triennio, scende di 2,1 punti nel solo anno 2022, quello femminile rimane superiore, per quattro decimali, ai livelli pre-pandemici, attestandosi sull’11,9%. Una considerazione simile può essere fatta per i giovani: lo specifico tasso di disoccupazione, pur scendendo al 27% nel 2022, valore inferiore rispetto ai livelli del 2019, e di quasi 10 punti più alto della media nazionale. La popolazione - Nel 2022, la popolazione spezzina perde 731 unità rispetto al 2021, diminuendo dello 0,34%, più rapidamente rispetto alla media nazionale. L’indice di vecchiaia, pur superando di oltre 60 punti il dato nazionale, rimane sotto di circa 17 punti rispetto a quello ligure. Una popolazione anziana si traduce in una natalità ridotta, pur in presenza di indici di nuzialità persino leggermente migliori di quelli del resto del Paese.

Il turismo - Per la provincia della Spezia, il 2022 è stato un anno in cui arrivi e presenze sono cresciuti in misura consistente rispetto all’anno precedente (rispettivamente +45,8% e +36,2%), non lontano dal tasso nazionale (arrivi +50,6%%; presenze +42,5%). Le presenze turistiche in provincia sfiorano i 3 milioni e oltre la meta e costituita da turismo internazionale (La Spezia 62,6%; Italia 48,8%). L’economia del mare - In un contesto regionale nel quale la blue economy costituisce l’11% del valore aggiunto complessivamente prodotto, l’economia del mare spezzina si attesta al 13,3%, l’occupazione al 13,2% e le imprese il 16,3%. In particolare, in termini di valore aggiunto ed occupati, pesa la filiera cantieristica. Seguono l’attività portuale del capoluogo, che incide per un quinto sul valore aggiunto ed il turismo marittimo. La Spezia si trova, quindi, ad essere una delle “capitali” dell’economia del mare italiano. Per incidenza sul valore aggiunto, essa e infatti classificata al terzo posto fra le province italiane, dopo Trieste e Livorno, così come per incidenza sull’occupazione, mentre è addirittura prima in Italia per incidenza del numero di imprese. Del resto, La Spezia e uno dei più importanti porti mediterranei per il traffico container; l’attività del porto, nel 2022, cresce dello 0,6% sull’anno precedente, grazie soprattutto alle rinfuse liquide. Molto positivo è anche il traffico turistico, con i passeggeri delle crociere che crescono di quasi il 400% in un anno