
Genova è alla ricerca di un sito per il futuro termovalorizzatore, infrastruttura ritenuta necessaria per la gestione dei rifiuti (circa 320.000 tonnellate all'anno) e per ridurre la dipendenza dalle discariche. Le ipotesi in campo sono diverse e stanno generando da tempo un acceso dibattito politico e territoriale.
La strada nuova porta a Busalla, località Birra, che potrebbe accogliere l’impianto destinato a smaltire i rifiuti del capoluogo e, forse, anche quelli di altri territori, così da garantirne un utilizzo a pieno regime. Tra i vantaggi la vicinanza con il capoluogo e l'ottima posizione avendo nelle vicinanze l'autostrada A7 con il rinnovato casello.
Sul tavolo resta però anche la Val Bormida savonese, opzione che presenta però dubbi di convenienza: i costi e i tempi di trasporto potrebbero rendere l’operazione meno sostenibile, tanto che qualcuno ipotizza di guardare addirittura al basso Piemonte che potrebbe offrire soluzioni logistiche più favorevoli.
In piedi anche l’ipotesi Scarpino, un nome che da sempre accompagna la gestione dei rifiuti genovesi. L’area presenterebbe però gravi problemi di stabilità, e soprattutto una criticità legata all’accessibilità: la strada di collegamento, molto ripida, non consentirebbe ai camion di viaggiare a pieno carico, riducendo l’efficienza dei conferimenti. Nonostante ciò, l’assessore Silvia Pericu pensa che resti una strada percorribile l'idea che aveva già portato avanti suo padre da sindaco.
IL COMMENTO
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