Liguria terra di microimprese - sono oltre il 93 per cento - che vedono con timore l'entrata in vigore dei dazi da parte degli Stati Uniti d'America. E se ancora non è chiaro settore per settore quale sarà il più colpito, certo i dazi si aggiungono alle altre criticità: costo delle materie prime, dell'energia, crollo dei consumi. Per Confartigianato il bicchiere è mezzo pieno: soprattutto perché a differenza di altre regioni italiane la Liguria ha rapporti con gli Stati Uniti in percentuale minore. Qui è la Francia il primo interlocutore, seconda la Germania, solo terzi gli Usa.
Un impatto meno forte rispetto al passato
"Come Confartigianato siamo contrari a ogni tipo di dazio. C'è da dire che i dazi oggi avranno un impatto meno forte rispetto a 40 anni fa dove l'economia americana era oltre il 50 per cento. Adesso Asia, India, Cina rappresentano questa percentuale", commenta a Primocanale Luca Costi, segretario di Confartigianato Liguria.
Liguria meno colpita
In Liguria ci sono 600 imprese interessate con un rapporto anche non esclusivo con gli Stati Uniti con un volume complessivo di affari di 700 milioni. "Meglio di altre regioni che superano il 3.5 per cento - commenta Costi - ma sicuramente l'impatto è importante. Il giro d'affari delle micro e piccole imprese del territorio ligure è prima di tutto con la Francia, seconda la Germania, terzi gli Stati Uniti.
Quali settori? A livello nazionale i più colpiti sono primo la farmaceutica, punto su cui i dazi devono essere ancora definiti, secondo i trasporti, terzo i macchinari. Per la Liguria il settore moda e agroalimentare.
A caccia di nuovi mercati
E proprio i nostri prodotti liguri di qualità - commenta Confartigianato - hanno una forza nel brand e nell'essere made in Italy. "Con questa forza potremmo attutire l'aumento del 15 per cento dei dazi. Dobbiamo da una parte levare i lacci che l'Unione Europea ha nei confronti del mercato americano. E poi cercare di liberalizzare ancora di più il mercato comunitario, trovare mercati interni, aiutare le imprese ad avere altri mercati".
Terra di microimprese
Gli ultimi dati di iscrizione delle imprese artigiane alla Camera di Commercio, dati del 30 giugno, dicono che la Liguria si sta piazzando come prima regione a statuto ordinario del centro nord. "Dati importanti, il tessuto dell'artigianato ricomincia a crescere", spiega Costi. Il problema dei dazi però si sente, "Soprattutto nel nostro tessuto dove abbiamo una percentuale alta di micro imprese - sotto i 10 addetti - oltre il 96.3 per cento".

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IL COMMENTO
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