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Hanno chiesto al presidente della Liguria Marco Bucci la revoca immediata della struttura commissariale
2 minuti e 31 secondi di lettura
di G.F.
I bancali di Rivieracqua

È alta tensione tra Assoutenti e Onda Ligure da una parte e Rivieracqua e Ato imperiese dall'altra: al centro dello scontro il salasso delle bollette. Partiamo dal principio: è stata deliberata da Arera n.325/2025/R/Idr lo schema regolatorio delle predisposizioni tariffarie per il periodo 2024-2029 con un incremento significativo dei costi. Per questo Assoutenti e Onda Ligure si sono riservati una verifica più attenta per l'azzeramento dei conguagli, soprattutto in vista di una revisione delle "bollette pazze" per le quali si chiede una sospensione in attesa di chiarimenti che le associazioni vogliono ricevere da Ato imperiese e da Rivieracqua, alle quali hanno chiesto un incontro urgente.

I motivi della lettera

"Per tale motivo si chiede al gestore di non intraprendere procedure di costituzione in mora e di disalimentazione delle utenze a fronte di supposti crediti non più determinabili ad oggi nel loro ammontare - si legge nella nota -. Al contempo si rileva che Arera ha approvato lo schema regolatorio con alcune riserve e limitazioni importanti quali: rimodulazione della tariffa afferente la quota variabile del servizio acquedotto, mediante l'applicazione del criterio pro capite basato sulla numerosità effettiva dei componenti per ciascuna utenza; un maggiore impulso nell’attività di sostituzione dei misuratori vetusti; adeguamento della Carta dei Servizi da parte del gestore in coerenza con la normativa più recente, soprattutto in tema di indennizzi; la riserva da parte dell'Autorità di verificare nel primo aggiornamento utile il piano degli interventi e degli eventuali interventi finanziati con risorse pubbliche per testare la validità dell’approvazione tariffaria".

Citata anche la Corte di Giustizia Europea

La delibera in oggetto inoltre censura gli standard di qualità tecnica, che sono stati riscontrati carenti quanto ai macro-indicatori afferenti la perdita idrica M1, lo smaltimento di fanghi M4 e il servizio di depurazione M6. Proprio in relazione a questo ultimo parametro la delibera fa esplicito riferimento al caso di Andora, la cui violazione alla normativa UE in tema di trattamento dei reflui è stata definitivamente accertata dalla Corte di Giustizia Europea. "Nonostante ciò, gli utenti andoresi continuano a corrispondere soldi per un servizio non conforme, come riconosce la stessa delibera: per tale ragione si chiede il ritiro del Decreto n. 7 del 21.02.2025 emesso dal Commissario ad Acta, che ha previsto il mancato riconoscimento all'utenza interessata del rimborso per la quota del servizio di depurazione non a norma di legge - prosegue la nota -. In riferimento all'azzeramento dei conguagli, si precisa che le modalità dei conseguenti rimborsi a partire dall'anno 2026 il cui compito è demandato all'EGATO, dovranno essere assunte democraticamente in seno all'organo di Governo ovvero l'A.T.O. della Provincia di Imperia. Si contesta pertanto l'esistenza della struttura commissariale nonostante gli impegni di Regione Liguria al suo superamento entro la fine di maggio". Infine, fanno sapere da Assoutenti e Onda Ligure, che dopo aver denunciato questa anomalia hanno chiesto al presidente della Liguria Marco Bucci la revoca immediata della struttura commissariale.

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