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Il responsabile Andrea Chiappori: "Gli anziani vogliono stare a casa loro, soffrono l'idea di andare in istituto"
3 minuti e 51 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Comunità di Sant'EgidioIl progetto "Viva gli Anziani!" presentato nella sede della comunità di Sant'Egidio

Genova e gli anziani, un connubio che sa di risorsa, soprattutto se la prospettiva è quella di Sant'Egidio, e dei suoi volontari. Prosegue così il programma "Viva gli Anziani!", nato a Roma ma attivo in tante città italiane. Consiste in interventi di prossimità, con telefonate, visite, pasti, compagnia, emergenza caldo e solitudine. In Italia ci sono oggi 9,3 milioni di persone sole, di cui 4,4 milioni hanno più di 65 anni. Le donne anziane sono le più esposte: una su due oltre i 75 anni vive da sola. Sono numeri nazionali ma che devono far riflettere anche e soprattutto a Genova, la città più anziana d'Europa. Nel capoluogo ligure sono oltre 4500 gli over 80 monitorati.

I dati Istat che devono far riflettere

Sempre secondo l'Istat (Rapporto annuale 2025), 845.000 over 65 dichiarano di non avere nessuno su cui contare. Il disagio psichico è in aumento: si registrano 1.400 suicidi l'anno tra gli anziani, pari al 38% del totale nazionale, pur essendo gli anziani solo il 24% della popolazione.
In tutta l'area metropolitana di Genova, il 37% della popolazione over 65 vive in famiglie unipersonali: un anziano su tre vive da solo (dati Istat 2023). Nel quartiere di Begato, per esempio, sono 600 gli over 80. Ogni anno il comune di Genova, con Intesa San Paolo, destina per gli anziani 150 mila euro. Significa poco più di 30 euro ad anziano. "Riusciamo a monitorare gli anziani, fortunatamente, ma se si alzassero le risorse si potrebbe fare un lavoro più capillare in città, soprattutto laddove è attivo il progetto di monitoraggio c'è un vantaggio, con una riduzione del 20% di coloro che ricorrono ai pronto soccorso" spiega il responsabile della comunità di Sant'Egidio della Liguria Andrea Chiappori.

A quanto ammonta la spesa media

Nel 2028 l'Italia avrà bisogno di oltre 2 milioni di lavoratori domestici (colf e assistenti familiari), ma nel 2024 i contratti attivi sono solo 817.000, mentre l'irregolarità resta altissima (47%). Le quote previste dal "Decreto Flussi" per il comparto lavoratori domestici non sono sufficienti a soddisfare la domanda delle famiglie italiane (Inps - Rapporto sul lavoro domestico 2025; Assindatcolf-IDOS, "Family (Net) Work", 2025; Domina, Rapporto annuale sul lavoro domestico 2025). Negli ultimi dieci anni sono diminuiti la spesa e il numero di anziani raggiunti, a fronte di un aumento della popolazione anziana. Rispetto al 2012, la spesa sociale comunale è cresciuta del 27%, ma le risorse destinate agli anziani si sono ridotte del 14% in termini reali (ISTAT, 2025). La spesa media per anziano è scesa da 107 a 93 euro l'an-no. Anche gli anziani seguiti dai servizi comunali sono calati: da 596.000 a meno di 550.000. L'assistenza domiciliare resta limitata e disuguale: da 47 euro nel Nord-Est a 21 nel Sud, con una copertura media poco sopra il 2%. La Legge 33/2023, che doveva riformare l'assistenza agli anziani, è ancora in fase sperimentale: coinvolge appena 25.000 persone in due anni su scala nazionale e necessita di 22 atti attuativi ancora da scrivere.

Gli anziani vogliono rimanere in casa

"Le emergenze sono un fatto strutturale che si ripete ogni anno, servono soluzioni concrete e serie che devono essere trovate per gli anziani più fragili - prosegue Andrea Chiappori -. Il nostro appello è quello di provare a rimanere a casa e non andare in istituto, perché in realtà è questa la richiesta proprio che arriva dagli anziani. Serve per poter continuare a mantenere rapporti di parentela, conoscenza, amicizia e anche la casa dove gli anziani risiedono è il luogo più sicuro e protetto per continuare a vivere". E poi ci sono i giovani, una grande risorsa per la popolazione e per gli anziani, soprattutto. Una collaborazione che ha incrementato il progetto Viva gli Anziani!. "I volontari conoscono la realtà degli anziani e coloro che sanno immaginare e mettere in pratica le soluzioni più efficaci" ha chiosato Chiappori.

L'esperienza dei volontari

Mario Piano, over 85 e volontario doc, racconta gli albori della sua nuova missione. "Io ho visto cominciare questa esperienza, all'inizio ho visto che le persone erano un po' diffidenti, ma poi si sono sciolti, hanno capito che cercavamo di fare del bene - racconta Mario Piano -. Con il tempo poi hanno iniziato a ricordarsi di noi, di quello che facciamo, di tante cose, anche perché ci vengono a suonare loro addirittura, per avere aiuto. Si sente la gioia con poco, noi suoniamo, ma vediamo la gente contenta". C'è poi Maria Pittaluga, volontaria nel quartiere di Begato, che da anni collabora con il progetto "Viva gli Anziani!". "Begato è un quartiere difficile, un concentrato di problematiche dai più giovani agli adulti, tutti concentrati lì, dai malati a persone che si drogavano, ora che sono più anziani hanno bisogno di aiuto e noi ci siamo, ma il quartiere è molto complicato" ha commentato Maria Pittaluga

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