
Ancora una volta è Genova che nel 2025 detiene il primato del tasso di inflazione più elevato d'Italia, decretandola la città dove prezzi e tariffe crescono di più rispetto alle altre province italiane. Non solo: Genova registra il record europeo della popolazione più anziana, mentre occupa il secondo posto in Italia per il tasso di occupazione giovanile più alto e il primo per la quota di cittadini “single” residenti.
Si tratta del 45,5% sul totale delle famiglie
Ma i primati detenuti dalla città sono anche altri: Genova registra il record europeo della popolazione più anziana, con il 28,8% di cittadini residenti over 65 (circa 161mila individui), e il 16,07% degli over 75 (quasi 90mila persone). È la prima città italiana per numero di “single” (con una quota del 45,5% sul totale delle famiglie residenti) e la seconda città metropolitana per tasso di occupazione giovanile (al 41,4%).
I dati emergono da un apposito dossier realizzato dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.), ente - fondato dal genovese Furio Truzzi - specializzato in analisi economiche che, di recente, è balzato all’onore delle cronache internazionali grazie alle sue ricerche sui prezzi di alcuni prodotti di largo consumo come caffè e pizza.
Ad aprile un tasso di inflazione del +2,6%, la media nazionale è di +1,9%
Tra i dati che spiccano dallo studio realizzato dal Centro di formazione e ricerca sui consumi, quello sui prezzi al dettaglio: nel 2025 Genova si piazza in testa alla classifica delle città italiane dove i prezzi crescono di più, con un tasso di inflazione ad aprile del +2,6% annuo, contro una media nazionale del +1,9%. Già nel 2023 Genova era in cima alla lista di città dove l'inflazione era cresciuta di più con un tasso del +9,8% annuo e con una spesa da +2.136 euro annui a famiglia residente.
La classifica dei rincari: il primo posto spetta all'olio d'oliva
Dopo aver analizzato nel dettaglio l'andamento annuo dei listini dei vari prodotti e servizi che compongono il paniere Istat sull'inflazione, il Codacons ha potuto stilare una classifica dei rincari. Nel 2024 il record spetta all’olio d’oliva: rispetto al 2023, l’aumento medio dei prezzi è stato del 30%. Un gradino più in basso troviamo poi i pacchetti vacanza nazionali, che su base annua salgono del 16,6%. Al terzo posto, con un rincaro del +10,7%, i supporti per la registrazione di immagini, suoni e video.
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IL COMMENTO
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