In soli due anni raccolti 10 milioni di euro e tre studenti citati in Forbes 30 Under 30
L'iniziativa, supportata da ERG, Friends of Genoa, dalla Famiglia Malacalza tra gli altri e da professionisti provenienti da aziende come Apple, Tesla e Meta, ha una missione: aiutare gli studenti a sviluppare le proprie imprese in Liguria, come racconta Schenardi, che a soli 26 anni sembra avere le idee molto chiare. "Questa è la mia prima start up realizzata da studenti venduta negli Stati Uniti" spiega a Primocanale, "e i risultati ci sono. I nostri studenti, sia liguri che internazionali hanno raccolto complessivamente 10 milioni di euro nei soli due anni che esiste il programma. Nell'anno corrente, il terzo hanno già ottenuto circa 1 milione di euro in sole tre settimane e tre di loro sono stati eletti Forbes 30 Under 30". E la storia della sua start-up si lega, inevitabilmente, alla sua. "Quando ho avuto l'idea ero proprio uno studente, avevo una mia azienda con cui ho raccolto una buona somma che mi ha permesso di continuare a lavorare ma è li che mi sono reso conto di quanto fosse difficile realizzare le proprie idee mentre si seguono le lezioni".

Da lezioni di imprenditori che hanno creato aziende plurimilionarie all'esperienza negli Usa
Una delle caratteristiche distintive del programma made in Genova, un master che permettere di creare la propria startup e ottenere investimenti mentre si frequenta il corso, è che due terzi del tempo didattico sono tenuti da imprenditori che hanno creato aziende plurimilionarie. Infatti, gli studenti hanno l'opportunità di recarsi a New York e nella Silicon Valley per apprendere direttamente dalle sedi di aziende come Tesla, prima di arrivare a Genova per sviluppare la propria idea imprenditoriale, raccogliere fondi e conseguire un Master riconosciuto.
Il 30% dei posti è riservato a giovani genovesi. "Abbiamo più richiedenti dall'estero - spiega Schenardi -, ma cerchiamo di tenere uno spazio dedicato solo ed esclusivamente ai giovani di Genova. È un modo per far crescere la nostra città perché i genovesi nei secoli sono sempre stati imprenditori e oggi dobbiamo risvegliare quel fuoco".
Il consiglio per i giovani? "Buttate e provate, partite da qualcosa di piccolo ma pensate in grande"
"Voglio dire ai giovani di non scoraggiarsi, di buttarsi e provare" spiega Schenardi, che a 26 anni si è già dato da fare: da giovanissimo con la passione per la tecnologia ha creato Rita Personal Data, startup che difende la privacy e aiuta le persone a gestire i propri dati per poi aiutare i suoi colleghi universitari con Genoa Entrepreneurship School. "Non si deve necessariamente partire da qualcosa di grande, si può pensare di iniziare anche dal piccolo e da li, ascoltando, studiando e parlando si può crescere. Pensate sempre in grande però".
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