GENOVA - Presidio, davanti alla prefettura di Genova dei dipendenti della sanità privata, nell'ambito dello sciopero nazionale per l'intero turno proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, per chiedere il rinnovo dei contratti, scaduti da diverso tempo, ma anche una unificazione del contratto della sanità privata, che oggi risulta particolarmente frammentato.
Per i lavoratori della sanità privata e i dipendenti delle Rsa, oltre duecento mila in Italia e diverse migliaia in Liguria, la situazione è paradossale. "Queste sono le lavoratrici e i lavoratori che erano definiti 'eroi' durante la pandemia - ricorda Diego Seggi, segretario Cgil Funzjone Pubblica Liguria - mentre oggi sono dimenticati e rappresentano un costo del lavoro. Le associazioni datoriali dicono di non poter rinnovare i contratti perché mancano le risorse ma vigliano ricordare che Cgil Cisl e Uil, assieme alla Regione Liguria, hanno fatto aumentare di circa 17 milioni il finanziamento per il sistema sociosanitario, che non risolve tutti i problemi ma aiuta in termini di sostenibilità contrattuale".
"Questo è un contratto che dovrebbe essere rinnovato da diversi anni - aggiunge Andrea Manfredi, segretario Cisl FP Liguria - c'era un accordo ponte che sembrava un preludio a un rinnovo che portasse a una maggiore equità ma finora abbiamo avuto soltanto parole, è arrivato il momento di alzare la testa". Tra i problemi denunciati dai sindacati anche quello di una frammentazione dei contratti.
"Noi chiediamo pari qualifiche e pari salari - conclude Marco Vannucci, segretario Uil Fpl Genova - per dare dignità al lavoro di queste persone che svolgono un compito fondamentale di assistenza a tutela delle famiglie e degli anziani. Chiediamo un contratto unico per evitare lo sfruttamento da parte di alcuni datori di lavoro che utilizzano contratti con 'sindacati gialli' e rivendichiamo un'attuazione dei contratti firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi".

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